Società

Pubblicato il 19 Maggio 2014 | di Redazione

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Parliamo digitando, leggiamo chattando

“Ho 422 amici, eppure sono solo. Parlo con loro ogni giorno ma nessuno mi conosce. Il mio problema è la differenza tra il guardare nei loro occhi o un nome sullo schermo. Quei media che chiamiamo ‘social’ sono tutto fuorché social. Tutta questa tecnologia è solo un’ illusione. Comunità, solidarietà, spirito di gruppo…ma quando ti allontani da questa delusione ti svegli e vedi un mondo di confusione. Un mondo in cui siamo schiavi della tecnologia che abbiamo creato. In cui tutti condividiamo le nostre parti migliori, lasciando fuori l’emozione. Quando siete in pubblico e vi sentite soli,mani dietro la testa e lontani dal telefono,imparate a coesistere. Stiamo diventando asociali.siamo circondati da bambini che fin dalla nascita ci vedono vivere come robot e pensano sia normale. Ora i parchi sono vuoti. Non ci sono bambini, le altalene non dondolano. Non guardate il telefono, spegnete i display, esplorate i dintorni, approfittate della giornata. Basta solo un incontro per fare la differenza. Sei sei troppo impegnato a guardare in basso,non vedrai l’opportunità che perdi. Anch’io sono colpevole e faccio parte del sistema, di questo mondo digitale,in cui ci vedono ma non ci sentono. Parliamo digitando,leggiamo chattando. Passiamo ore insieme senza guardarci negli occhi. Non arrendetevi a questa vita. Date amore alla gente,non i vostri ‘mi piace’.”

Un video che dice tutto. Un ragazzo. Racconta la realtà di noi oggi. È ovvio che la tecnologia abbia rivoluzionato le nostre vite,ma non sempre in positivo. Non si può stendere un velo pietoso su piaghe sociali come il cyberbullismo, l’isolamento sociale e via così. In particolare i più giovani si creano una vita virtuale,parallela a quella reale. Tutto ciò senza che i genitori sappiano, reputano normale che un adolescente passi un tempo spropositato su internet. Ma davvero questo può essere definito ‘ordinario’? No,senza dubbio,perché quella che è abitudine può trasformarsi in dipendenza,non solo personale ma collettiva. Apriamo gli occhi. Guardiamoci. Che non è mai troppo tardi per farsi sorprendere dalla vita stessa.

 

 

 

 

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Autore

"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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