Società

Pubblicato il 4 Novembre 2012 | di Andrea G.G. Parasiliti

Fiducia e comunione, ecco la nuova economia

Mi trovavo a Ragusa quasi per sbaglio, per riposare una settimana. E così il 20 ottobre mi ritrovai invitato alla presentazione di un innovativo progetto associativo di categoria: alla presentazione dell’Associazione italiana imprenditori per un’economia di comunione (Aipec). È bello scoprire che la nostra provincia sa rendersi protagonista di innovazioni imprenditoriali di stampo nazionale e globale… La storia di Aipec prende vita dall’esperienza di economia di comunione di Chiara Lubich, formulata nel lontano 1991. Economia di Comunione, economia del dare. E dunque un gruppo di imprenditori di tutta Italia decidono di dar vita a questa associazione come risposta alla crisi globale e dopo un periodo di incontri incessanti in giro per il nostro paese concludono i lavori questa estate a Marina di Ragusa, al Kamena, dove pongono le basi dello statuto che verrà firmato il 23 settembre a Loppiano la cittadella fondata nel 1964 dalla Lubich all’interno di Incisa in Val D’Arno, paese adottivo di Petrarca, vicino Firenze. Si incontrano a Marina, invitati da Piero D’Amanti, imprenditore di Ragusa, fra i dieci fondatori dell’associazione.

Aipec ‒ spiega Piero ‒ è un’associazione laica di imprenditori, professionisti, aziende che intendano porre come valore aggiunto del proprio modo di lavorare nel mercato nazionale e internazionale, la cultura del dare.

D’altra parte ce ne siamo ormai resi conto: non siamo in una crisi economica globale, ci sono paesi che stanno benissimo… Siamo in un periodo di crisi dell’Occidente, del suo modo di intendere il mercato, l’economia, la finanza. Fra i teorici del nuovo modo di intendere l’economia come luogo del dare troviamo lo stesso Luigino Bruni, docente di Economia Politica all’Università di Milano-Bicocca. Ci troviamo dunque di fronte a imprenditori, commercianti, professionisti convinti che solo mediante una rivoluzione culturale sarà possibile uscire da questa crisi economica e di valori e riequilibrare la distribuzione della ricchezza.

PIERO D'AMANTI

Livio Bertola, imprenditore di Cuneo e presidente di Aipec è anch’egli presente all’incontro ragusano del 20 ottobre, tramite Skipe, e saluta i circa 22 imprenditori invitati alla presentazione del progetto: «Anzitutto intendiamo favorire la comunione tra le imprese associate quale valore fondamentale, mettendo in comune le fatiche, le esperienze, le idee, le professionalità; quindi vorremmo contribuire alla diffusione della cultura del dare e puntare sulla formazione continua, investire in questa». Parole chiave: fiducia e comunione. Mi viene in mente che senza la fiducia non si può fare niente, così nel mercato come nelle relazioni. La famosa crisi di fiducia dei mercati è un po’ questa… Sentivamo l’altro giorno Monti raccontarci di quando l’emiro del Qatar, gli disse che aveva tanti soldi da investire, ma non si fidava di investirli in Italia… La cultura del fregarsi a vicenda, oramai lo abbiamo imparato, non porta da nessuna parte… John Nash, premio Nobel per l’Economia nel 1994, ci insegna come il massimo guadagno per tutti non si ha con la competizione folle, ma con l’equilibrio… E cioè quando ogni attore del mercato fa il massimo per sé e per gli altri… Ecco, è dalla fiducia che dobbiamo ripartire, dalla fiducia nelle relazioni, nel mercato, nelle istituzioni. E Aipec con la sua mentalità inclusiva, mi sembra che vada in questa direzione.

Per maggiori informazioni scrivere a: aipec.info@gmail.com


Autore

(Ragusa, 1988). Post-doctoral Fellow della University of Toronto si è laureato in Filologia Moderna all’Università Cattolica di Milano e ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università degli Studi di Catania. Collaboratore del Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca della Cattolica di Milano (CRELEB) e, nel 2018, del PRISMES (Langues, Textes, Arts et Cultures du Monde anglophone) dell’Université Sorbonne Nouvelle – Paris 3, si occupa di Libri d’artista e Letteratura Futurista, Disability Studies e Food Studies. Fra le sue pubblicazioni: Dalla parte del lettore: Diceria dell’untore fra esegesi e ebook, Baglieri (Vittoria, 2012); La totalità della parola. Origini e prospettive culturali dell’editoria digitale, Baglieri (Vittoria, 2014); Io siamo già in troppi, libro d’artista di poesie plastiche plastificate galleggianti per il Global Warming, KreativaMente (Ragusa, 2020); Ultima notte in Derbylius, Babbomorto editore (Imola, 2020); All’ombra del vulcano. Il Futurismo in Sicilia e l’Etna di Marinetti, Olschki (Firenze, 2020). Curatore del volume Le Carte e le Pagine. Fonti per lo studio dell’editoria novecentesca, Unicopli (Milano 2017), ha tradotto per il CRELEB le Nuove osservazioni sull’attività scrittoria nel Vicino Oriente antico di Scott B. Noegel (Milano, 2014). Ha pubblicato un racconto dal titolo Odisseo, all’interno della silloge su letteratura e disabilità La mia storia ti appartiene, Edizioni progetto cultura (Roma 2014). Come giornalista pubblicista, ha scritto per il «Corriere canadese» (Toronto), «El boletin. Club giuliano dalmato» (Toronto), «Civiltà delle macchine» (Roma), l’«Intellettuale Dissidente» (Roma), «Torquemada» (Milano), «Emergenze» (Perugia), «Operaincerta» (Modica), e «Insieme» (Ragusa) dal gennaio del 2010.



Torna Su ↑