Pubblicato il 25 Novembre 2013 | di Luciano Nicastro
0Papa Francesco,il risveglio della Chiesa Cattolica e i lumi della Fede
Improvvisamente un vento nuovo e gagliardo ha incominciato a soffiare sulla Chiesa Cattolica e sul Papato.
Spira aria fresca di libertà, di dialogo e di servizio apostolico,di collegialità innovativa da Ecclesia nascenti, le nebbie si stanno diradando. Dopo la storica abdicazione del grande papa teologo Benedetto XVI, è incominciata a cambiare la geografia spirituale e pastorale. Dalla periferia del mondo e dai territori drammatici delle favelas e dei meninos da rua, dal bisogno materiale e spirituale del Continente americano arriva a Roma, al centro della Chiesa Cattolica,un nuovo spirito,un nuovo metodo pastorale e una grande fede in Gesù Cristo e nel Regno di Dio dai territori lontani e dai confini della fine del Mondo. E’ l’alba del Pontificato di Papa Francesco. Sono ritornati ad essere visibili i segni e i semi dell’onda lunga del Concilio Vaticano II° che continua a suscitare ancora pensieri e azioni di rinnovamento spirituale e pastorale, una forte nostalgia per quella primavera della Chiesa di Papa Giovanni e di Papa Paolo che ricercavano linguaggi nuovi e adeguati per annunciare la dottrina perenne del Vangelo, dopo aver individuato temi e problemi di dialogo con il mondo moderno per una riconciliazione storica e culturale con la Modernità culturale,scientifica e tecnica che aveva considerato Dio un estraneo e lo aveva ghettizzato come fastidioso straniero dal progresso futuro. Dalla epochè di Dio dalla Piazza era iniziato il nuovo esilio nello spiritualismo disincarnato di comodo delle anime nelle nuove catacombe del Tempio.
La sofferenza della Chiesa e del Papato non era stata una resa alla nuova cultura pagana, individualistica e borghese, di una Cristianità che trionfava nel mondo moderno prevalentemente per una logica mondana di potenza e di ricchezza. Non possiamo non rilevare che quella cultura fabrile aveva segnato la rinascita dell’arte e della bellezza trasformando con un linguaggio altissimo un dialogo spirituale sui novissimi in una successiva epifania dello spirito religioso,libero e comunitario. Ne’ possiamo dimenticare i Santi sociali e riformatori che nella purezza della dottrina indicavano la strada come il nuovo luogo privilegiato per incontrare il Signore Gesù nei poveri e nei sofferenti samaritani,i ragazzi abbandonati,i vecchi ahimè derelitti e abbandonati,le ragazze della miseria violate e sfruttate. La Società apparentemente cristiana a livello burocratico e di governo dello Stato costruiva socialmente il supplizio del corpo e la morte dell’anima come nuova occasione di festa comune,pubblica e religiosa come in Sorvegliare e punire-nascita della prigione Einaudi di Michael Foucault (padre e fondatore del post-strutturalismo,teorico della morte dell’Uomo e delle forme della devianza sociale e della follia!)
Nasceva così l’età dei cristiani “anagrafici” contestualmente alla società dei cristiani “increduli” e all’età dei lumi che si presentavano con un ricco messaggio rivoluzionario, politico e sociale, nei confronti dell’Ancien Regime,una proposta deista e anticlericale nei confronti della Chiesa Cattolica e della sua Gerarchia. Mentre con una disinvolta operazione politica e culturale arruolavano la rivoluzione cristiana e i valori antropologici di una nuova civiltà portata da Gesù con la sua morte e lo spargimento del suo sangue per costruire, dopo l’età degli “uomini schiavi”, un mondo più nuovo,più libero interiormente più giusto e più umano, fatto di libertè,egalitè,fraternitè,cioè di valori sacri e universali. Con Gesù Cristo,Signore della Vita e della storia moriva la ciclicità del Destino e la disumana ripetizione storica e nasceva il progresso,la vera civiltà e una nuova modernità dello spirito umano,fatta di Fede e di Carita’ capace di sussurrare’ con l’aiuto del maestro interiore la forza della ripresa. Dopo l’età dei lumi della Ragione sembra annunciarsi, nella odierna società del disagio e della folla solitaria, l’età dei lumi della Fede nella quale risorgerà e risplenderà non solo la luce della ragione ma anche la luce della Fede(lumen Fidei) secondo la profezia del Beato Giovanni Paolo II nella enciclica FIDES ET RATIO. La prima luce che il mondo postmoderno aspetta è quella dell’autonomia della Chiesa da ogni potere di questo mondo e quindi la purezza cristallina della sua fede. Papa Francescosce ha indicato come condizione prioritaria di credibilità” la scelta religiosa” del Papato e della Chiesa tutta .D’altronde la ragione moderna si è suicidata nel momento in cu ha eliminato, con la tesi nicciana della morte di Dio, ogni fondamento di senso assoluto ed ogni percorso esistenziale,morale e religioso .Ritengo che come primi segni di novità e di discontinuità del nuovo che avanza con Papa Francesco, si incominciano’ a poco a poco, a diradare le tenebre della infedeltà storica del nostro peccato individuale e collettivo e a gustare la libertà e l’autonomia. La Chiesa appare così nello splendore della Verità di Cristo e nella pratica sacramentaria “l’ amministratrice, attraverso Pietro, capo visibile della Chiesa e Papa Francesco, suo fedele e legittimo successore, insieme con i Padri Vescovi del Mondo, del ricco tesoro di Grazia che la Misericordia Trinitaria di Dio ha dato loro per salvare tutti gli uomini dal peccato ed ogni male, individuale e sociale e per annunciare l’età della pace e del bene per tutti,per i poveri soprattutto mediante la conversione e la riconciliazione, l’ evangelizzazione e la promozione umana degli uomini sino ai confini della terra. Disvelando con l’aiuto della fede e della ragione, “il mistero della individualità degli esseri umani e poiché a dire del Card.J.Henry Newman, ciascuno di loro possiede un’anima creata che è il cuore dell’io mentre la coscienza è il primo vicario di Cristo”. Così la Chiesa si è riunita profondamente alla Sua anima cristiana e alla sua giovane e matura identità con una numerosa schiera di apostoli spirituali che dialogicamente e sacramentalmente preparano L’Avvento nella mente e nei cuori dei cristifideles laici ed anche degli Intellettuali ,laici e cattolici, nelle diverse città, delle piccole ed estese diocesi del Mondo. Il primo a dare l’esempio è stato Papa Bergoglio con il dialogo senza paracadute con il grande Eugenio Scalfari, fondatore di REPUBBLICA , colto e saggio intellettuale radicale, vicino come avanguardia a posizioni centrali e ragionevoli di laicità coerente e rispettosa su tutti i possibili argomenti di confine