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Pubblicato il 18 Dicembre 2013 | di Saro Distefano

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Non si ferma il punteruolo rosso

Il punteruolo rosso non ha rispetto nemmeno per i luoghi sacri. E come potrebbe, esso, povero Rhynchophorus ferrugineus che ha come sola, unica, naturale preoccupazione quella di insidiarsi nelle palme da datteri che incontra per la via?

Il fatto è che il “povero” punteruolo rosso ha ucciso – certo senza saperlo – migliaia di esemplari di palma (in questa sede si intende la celebre Phoenix dactylifera , ovvero la specie che cresce in tutto il bacino del Mare Mediterraneo e rappresenta già da secoli un tipico albero della vegetazione siciliana) nella sola Sicilia, dove è stato avvistato per la prima volta nel 2005 (l’insetto ha origine nella Melanesia, Asia dell’estremo est). Tra le altre palme anche quella che mostriamo in foto (scattata il 15 dicembre 2013), riconoscibilissima a tutti i ragusani: è la pianta che finora ha fatto bellissima mostra di se nel giardino della cattedrale di San Giovanni Battista, lato Corso Italia.

La palma è stata infettata dal Rhynchophorus ferrugineus e molto probabilmente sarà uccisa, come molte (per fortuna non tutte) le piante infettate dal vorace insetto. Pare infatti che le cure, i tanti metodi utilizzati in questi dieci anni per combattere il punteruolo non siano tutti efficaci, o comunque non lo sono sempre, seppure si possono riscontare degli esemplari – invero molto rari – che dopo l’assalto del rubicondo artropode riescono a sopravvivere e a rigettare le nuove fogli (che poi sappiamo essere in realtà, nelle palme, i rami).

 

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Autore

Nato a Ragusa nel 1964 è giornalista pubblicista dal 1990. Collabora con diverse testate giornalistiche, della carta stampata quotidiana e periodica, online e televisive, occupandosi principalmente di cultura e costume. Laureato in Scienze Politiche indirizzo storico, tiene numerose conferenze intorno al territorio ibleo.



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