Cultura

Pubblicato il 15 Gennaio 2014 | di Redazione

0

Film “The Lady”

Continua la rassegna “Orizzonti di corresponsabilità” organizzata dall’Ufficio per la cultura della Diocesi di Ragusa con il film “The Lady” di Luc Besson (Francia/Gran Bretagna 2011). La proiezione, ad ingresso libero, sarà effettuata al Cinema Lumiére di Ragusa (via Archimede 214), lunedì 20 gennaio alle ore 20.

 

+ IL FILM
Il film racconta la storia di una donna che per 25 anni ha tenuto testa da sola a una dittatura militare folle e sanguinaria, ed ha sfidato – e continua a sfidare – i plotoni di esecuzione e il ricatto degli affetti, la fame e la solitudine. Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace (1991), non ha paura, ancora oggi è lì, in Birmania, dove ancora una volta, nel suo stile di donna silenziosa, timida, educatissima e gentile, non teme di sfidare l’arroganza e l’orrore, l’arbitrio e la morte. I birmani hanno talmente paura a pronunciare il suo nome che la chiamano “The Lady”.

 

Un esempio più che attuale su un modo autentico di fare politica, fino a pagare di persona i valori della giustizia, della pace e della cura del bene comune testimoniati con la vita.

La proiezione sarà preceduta da un’introduzione e seguita da dibattito. Sono invitati in particolar modo genitori, insegnanti, giovani e quanti operano nel sociale.

Il percorso, composto da sei film d’autore, si snoda nelle città di Comiso (Teatro Naselli), Ragusa (Cinema Lumière) e Vittoria (Multisala Golden), ed intende affrontare diversi aspetti della corresponsabilità: la dimensione relazionale dell’essere umano, l’appello dell’altro alla coscienza, la responsabilità di coppia, di famiglia, di giovani, di educatori e di cittadini, l’impegno in una politica di valori, la solidarietà, gli ostacoli e le radici del male, le scelte di vita e il discernimento per la giustizia, il “prezzo” dell’amore.

Nel contesto attuale, particolarmente povero di valori e di senso, urge sempre più riscoprire quell’inesauribile dono di senso dato dall’istituzione della responsabilità radicale: non la responsabilità come «responsabilità per l’io», bensì come «responsabilità indeclinabile per l’altro», anteriorità e priorità sull’io, in specie quando si presenta sotto le vesti del povero, dello straniero, del sofferente. Si dischiuderebbero così importanti cammini di riconciliazione e di corresponsabilità, in cui ognuno avrebbe certamente molto da dare e dove le grandi tradizioni religiose dell’umanità potrebbero riscoprirsi unite nel fondare in un orizzonte trascendente le grandi scelte (morali) che ancora attendono l’umanità.

Tags: , , ,


Autore

"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna Su ↑