Pubblicato il 22 Gennaio 2014 | di Mario Cascone
0Da trent’anni una voce critica e profetica
“Insieme” esiste da trent’anni. Si tratta di un piccolo-grande record nel campo della stampa locale. Molti altri tentativi di giornali locali sono stati fatti in questi anni e, purtroppo, sono tutti falliti. Non è facile, infatti, portare avanti un giornale a livello territoriale, perché i costi sono elevati, l’editoria minore non viene incoraggiata dalle leggi vigenti, i lettori non si appassionano così facilmente. “Insieme” ha resistito non solo perché ha alle spalle la solida struttura di una Diocesi, ma anche perché si sono avvicendati nella sua redazione uomini caparbi, tenaci, in qualche caso perfino testardi o (mi si passi la parola) addirittura eroici nel portare avanti questa iniziativa per pura passione giornalistica, in uno spirito di generoso volontariato. Io, che ho l’onore di dirigere il giornale da diciotto anni a questa parte, sono testimone dei sacrifici e dell’impegno con cui molti giornalisti locali si sono avvicendati nella stesura degli articoli, nell’impaginazione, nella redazione di un giornale che puntualmente ogni quindici giorni è riuscito ad arrivare nelle edicole e nelle parrocchie.
Quale senso ha ancora oggi, dopo trent’anni, un giornale come “Insieme”? Il primo valore è sicuramente quello di inserirsi nel territorio come voce critica e profetica, capace di riportare il pensiero dei credenti in uno spirito di dialogo con tutti, con la capacità “laica” di rifuggire dal clericalismo e dal fanatismo. Il nostro giornale in questi anni ha cercato di dire la sua in ordine alle problematiche culturali, sociali e politiche del territorio e del Paese, prendendo talora posizione anche netta, ma sempre con un tono dialogico e costruttivo. Non si è limitato, quindi, a riportare una sterile cronaca dei fatti diocesani, quasi fosse un bollettino parrocchiale, perché anche quando ha riferito gli eventi ecclesiali più rilevanti, lo ha fatto senza indulgere a toni clericali o trionfalistici. Attorno a questo valore prioritario, che giustifica ancora oggi la presenza di “Insieme”, si possono indicare altre ragioni che rendono benefica e salutare la presenza di questa testata giornalistica.
Penso, ad esempio, alla possibilità di far conoscere la vitalità delle parrocchie e dei movimenti ecclesiali, all’attenzione sempre mostrata ai fatti culturali e artistici più rilevanti del territorio (la cosiddetta “terza pagina”), alla capacità di approfondire alla luce del Vangelo talune tendenze etico-sociali della nostra gente, allo sforzo di coniugare fede e ragione in una visione organica dell’uomo e della società. È chiaro che alcune di queste caratteristiche vanno ulteriormente potenziate, ma è certo che la strada intrapresa è quella di un quindicinale che non si presenta come un giornale di cronaca, perché vuole imboccare la strada dell’approfondimento e dell’elaborazione critica della notizia. E questo lo ha fatto in tanti anni con autorevoli “voci” del nostro territorio (una su tutte: quella del compianto Gesualdo Bufalino) e continua a farlo ancora oggi, dando spazio anche a giovani colleghi giornalisti, che proprio nella redazione di “Insieme” si sono forgiati ed hanno acquisito una valida personalità giornalistica.
Non voglio indulgere a sterili autoglorificazioni. Desidero solamente affermare che la strada intrapresa è stata questa e, a mio avviso, dovrà continuare ad essere questa. Ringrazio quanti hanno sostenuto questo giornale, credendo nella sua importante funzione e collaborando in prima persona alla sua stesura, oltre che alla sua diffusione. Il fatto che in questi ultimi anni il giornale venga diffuso gratuitamente in tutte le parrocchie della Diocesi consente che esso giunga a tante persone, che possono apprezzarlo o criticarlo, ma mai senza averlo letto… E in un clima culturale spesso assai alieno dalla lettura di libri e giornali non è poco… Noi cerchiamo di fare la nostra parte per diffondere quella che un tempo si chiamava “la buona stampa”, pensando che “Insieme” faccia parte di questa categoria, non tanto perché si etichetta come giornale “cattolico”, quanto perché si sforza di offrire idee e di aprire confronti, nell’intento di contribuire alla formazione della persona.