Società

Pubblicato il 22 Gennaio 2014 | di Redazione

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Genitori, mestiere difficile

L’articolo di Alberto Campoleoni dal titolo: “L’arte del rimprovero e genitori iperprotettivi” pubblicato sul nostro periodico il primo dicembre 2013, ci sollecita a fare alcune considerazioni sull’emergenza educativa degli adulti. Brevemente i fatti descritti nell’articolo: “Un docente critica l’elaborato di un suo alunno ( screditandolo davanti ai compagni, così verrà accusata l’insegnante) e qualche giorno dopo si vedono arrivare a scuola i genitori che criticano pesantemente l’insegnante e quasi l’aggrediscono fisicamente. La docente querela la mamma e papà dell’alunno. Il papà, che si era qualificato come poliziotto, temendo ripercussioni sul proprio lavoro, va con la moglie a chiedere scusa all’insegnante”. La notizia si diffonde sui siti di informazione suscitando da parte del lettore qualche domanda. L’insegnante deve accontentarsi delle scuse o andare avanti a tutela della sua dignità e di quella di tutta la scuola?

Sovente accade di incontrare genitori timorosi e figli fragili emotivamente

Forse è necessario secondo noi far prevalere il buon senso testimoniando il valore del perdono e trasmettendo in tal modo come adulti un messaggio positivo agli alunni. L’articolo conferma che esiste un’emergenza educativa degli adulti che si trovano spesso in difficoltà ad educare i loro figli o i loro alunni. Queste difficoltà sono testimoniate anche dai continui conflitti tra genitori e docenti. Quando gli adulti entrano in conflitto, e oggi i conflitti sono pane quotidiano e merce molto diffusa, salta il sistema educativo di riferimento per i bambini e i ragazzi. Bambini e ragazzi che hanno bisogno invece per la loro crescita adulti credibili e affidabili a cui fare riferimento e non adulti che si aggrediscono e demoliscono vicendevolmente, perdendo quella insostituibile funzione guida agli occhi dei più piccoli. È necessario chiedere e avere informazioni da parte dei genitori sull’andamento scolastico dei figli. È dovere degli insegnanti dare ai genitori i chiarimenti richiesti, nel rispetto però di ruoli e funzioni e con modi civilmente rispettosi. Bisogna evitare che i contrasti degenerino in conflitti, che sono l’anticamera dell’incomunicabilità. In tal caso non vince nessuno ma siamo tutti perdenti docenti, genitori, grandi e piccoli. L’emergenza educativa degli adulti, che i fatti di cronaca testimoniano essere molto diffusa in famiglia, nella scuola e nella società, pone domande e sfide, affrontarla sta diventando una priorità inevitabile perché è in gioco la convivenza sociale e il futuro delle nuove generazioni. Oggi il mestiere del genitore è difficile e complesso, anche perché non si è ricevuta alcuna specifica preparazione per esercitarlo. Diventa necessario aiutare le famiglie in difficoltà in questo difficile e delicato compito, ma è necessario anche che le famiglie chiedano aiuto quando sono in difficoltà. È infatti nella famiglia che i figli apprendono i valori umani per una sana convivenza, che imparano la solidarietà tra le generazioni, e il rispetto degli altri e delle regole. In molte famiglie forse bisogna rivedere e modificare certi stili di vita basandoli più sul rispetto del prossimo e dell’ambiente. Sovente accade di incontrare genitori timorosi e figli fragili emotivamente, che vengono spesso sommersi di cose e meno di tempo da passare insieme. Diventa urgente realizzare una comunità educativa in cui tutti i soggetti adulti (genitori, educatori, insegnanti, parroci, catechisti e rappresentanti delle varie associazioni) siano testimoni credibili e significativi per i più piccoli. L’emergenza educativa richiede infatti oggi la più ampia collaborazione possibile, tema forse più discusso che praticato.

Mimmo Mandalà

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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