Vita Cristiana

Pubblicato il 3 Febbraio 2014 | di Mario Cascone

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Lo stile che piace del Papa venuto a riformare la Chiesa

Papa Francesco piace a tutti. Le sue udienze sono sempre partecipatissime, tant’è che anche in pieno inverno si devono svolgere all’aperto, in piazza San Pietro, in quanto la sala Nervi non potrebbe contenere le decine di migliaia di persone che ogni mercoledì vi partecipano.

Piace a tutti la sua spontaneità, la semplicità del suo linguaggio, il suo desiderio di intrattenersi a lungo con la gente, e in modo particolare con i bambini e i malati. Piace il fatto che non di rado egli telefoni personalmente alle persone che lo cercano o risponda alle lettere, così come il fatto che spesso egli vada al di là del protocollo ufficiale, spiazzando il personale preposto alla sicurezza e i monsignori di Curia…. E tutto questo egli lo fa senza posa, senza artificiose costruzioni, ma semplicemente perché è fatto così: è un uomo semplice, schietto, spontaneo. Era così da vescovo di Buenos Aires, continua ad essere così da Papa. L’elezione a Pastore della Chiesa universale non ha cambiato il suo stile di vita, la sua personalità e il suo modo di fare.

Ad un giornalista che gli ha chiesto: “Lei chi è?”, il Papa ha risposto: “Io? Un povero peccatore…”.

Forse una chiave di spiegazione di questo suo comportamento è il fatto che questo Papa sia il detentore di alcuni “primati”: è il primo Papa che proviene dall’America latina, ossia da una Chiesa giovane, vivace, capace di compiere un cammino di liberazione con e per i poveri; è il primo gesuita a diventare Papa, così come è il primo ad avere assunto il nome del Poverello di Assisi, sommando così due grandi spiritualità, diverse e complementari: quella ignaziana e quella francescana. Indubbiamente anche questi riferimenti sono importanti per cercare di comprendere la personalità di Papa Bergoglio, che è stato chiamato a guidare la Chiesa in questo tempo complesso ed esaltante. Io non ho dubbi sul fatto che sia stato lo Spirito Santo a volere un Papa di questo genere, che certamente può aiutare la comunità cristiana ad assumere uno stile di povertà, semplicità, franchezza evangelica e mitezza. Vanno lette in quest’ottica anche alcune affermazioni di Francesco, così come talune sue scelte pastorali. Ad un giornalista che gli ha chiesto: “Lei chi è?”, il Papa ha risposto: “Io? Un povero peccatore…”. A chi si aspettava che rispondesse: “Sono il Pastore della Chiesa universale, il vicario di Cristo in terra, il vescovo di Roma”, Bergoglio ha semplicemente detto: “Sono un povero peccatore”. Parlando dell’importanza del sacramento della confessione ha confidato che egli per primo si confessa ogni quindici giorni. Recentemente ha scelto 16 nuovi cardinali, scrivendo ad ognuno di essi una lettera in cui li invita a non concepire questa nomina in senso carrieristico.

Dove andrà a parare un simile Papa? Sicuramente lo scopo per il quale lo Spirito Santo lo ha voluto è quello di riformare la Chiesa, rendendola sempre più l’autentico sacramento di Cristo per gli uomini del nostro tempo. È vero l’assioma Ecclesia semper reformanda, ma è ancora più vero che oggi in modo particolare questa riforma deve essere portata avanti nel segno di una maggiore adesione della Chiesa al Vangelo. Da Giovanni XXIII in poi questo cammino è stato intrapreso, sotto la guida delle preziose indicazioni del Concilio Vaticano II. La bontà pastorale e la capacità dialogica di Giovanni XXIII, la incisiva e sofferta azione riformatrice di Paolo VI nel periodo post-conciliare, il sorriso e la semplicità di Papa Luciani, l’imponente azione pastorale e politica di Giovanni Paolo II, la sapiente dottrina di Benedetto XVI sono state le tappe di questo cammino, che ora con Francesco ha imboccato la strada dell’umiltà e della semplicità, del dialogo e della povertà.

 

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Autore

Sacerdote dal 1981, attualmente Parroco della Chiesa S. Cuore di Gesù a Vittoria, docente di Teologia Morale allo studio Teologico "San Paolo" di Catania e all'Istituto Teologico Ibleo "S. Giovanni Battista" di Ragusa, autore di numerose pubblicazioni e direttore responsabile di "insieme".



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