Vita Cristiana

Pubblicato il 27 Febbraio 2014 | di Mario Cascone

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Si avvicina la Quaresima

Fra pochi giorni comincia la Quaresima, “tempo forte” della vita dei cristiani, che sacramentalmente sono chiamati a ripercorrere i quarant’anni della peregrinazione di Israele nel deserto in vista della terra promessa e i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto, dopo il battesimo ricevuto da Giovanni nel Giordano.

Nei giorni di Quaresima il tema del deserto perciò è centrale. Sentiamo riecheggiare nel nostro cuore le bellissime parole del profeta Osea con cui Dio si rivolge al suo popolo, che da Lui viene amato come una Sposa: “La attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore” (Os 1,16).

Dio vuole condurci nel deserto per farci ascoltare la sua voce. Perché proprio nel deserto? Perché il deserto è il luogo privilegiato del silenzio e dell’incontro con l’Assoluto. Il deserto è il luogo dell’essenziale, dell’indispensabile, dove la realtà viene spogliata di ogni apparenza superflua e di ogni inutile orpello. Nel deserto tu puoi contemplare una distesa enorme di sabbia, un cielo sconfinato e te stesso: nient’altro. Ed è proprio per questo che il deserto diventa il terreno fertile perché avvenga l’incontro più importante della tua vita: quello con Dio. Egli ti attira nel deserto perché vuole incon-trarsi a tu per tu con te. Una volta che la presenza degli altri si è fatta più discreta, tale da non ingombrare più il tuo cammino, Dio ha tutta la libertà di agire dentro di te e di manifestarti il suo amore.

In questo “faccia a faccia” scopri allora che Dio si interessa di te, proprio di te, perché tu gli stai a cuore e sei importante ai suoi occhi. Scopri che Egli ha un progetto d’amore su di te, realizzando il quale sarai veramente felice.

Nel deserto non ti senti solo. La tua solitudine è colmata dalla presenza di Dio. E questo ti basta, perché essa è la presenza più importante, quella che riassume tutte le altre presenze. Ti accorgi allora che gli altri sono tutti con te, non si sono allontanati né tu li hai allontanati. Gli altri ti abitano, perché Dio abita in te.

Nel deserto vivi nell’estasi della contemplazione di Dio. Ma sperimenti  che non solo tu contempli Dio, ma anche che Dio contempla te. «Il contemplativo è uno che si scopre contemplato, identificato da uno sguardo che spiega la sua esistenza unica, irripetibile» (A. Paoli). Questo sentirsi scrutato da Dio ti fa sentire importante e ti aiuta a capire meglio te stesso. In questo sguardo scopri il tuo vero nome, la tua carta d’identità.

Non hai bisogno di trasferirti nel Sahara per fare deserto. Il deserto è la tua stessa esistenza quotidiana, che si snocciola nelle occupazioni abituali di ogni giorno. Il  deserto è la ferialità ordinaria della tua vita, nella quale tu devi allenarti a scorgere la Presenza amorosa di Dio.

Ti invito perciò a vivere questa Quaresima in un clima di “deserto”, ponendoti in ascolto della Parola di Dio, in un clima di contemplazione adorante.

 

 

 

 

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Autore

Sacerdote dal 1981, attualmente Parroco della Chiesa S. Cuore di Gesù a Vittoria, docente di Teologia Morale allo studio Teologico "San Paolo" di Catania e all'Istituto Teologico Ibleo "S. Giovanni Battista" di Ragusa, autore di numerose pubblicazioni e direttore responsabile di "insieme".



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