Pubblicato il 28 Febbraio 2014 | di Lettera in Redazione
0Arte, poesia, cinema, teatro e letteratura
In questo anno pastorale, il vescovo monsignor Paolo Urso, ci invita ad educarci alla corresponsabilità. La parola corresponsabilità unisce due termini: “con” e “responsabilità” e indica la responsabilità che ogni laico deve assumersi all’interno della comunità Chiesa. Ma che cosa è la responsabilità? Essa, come spiega monsignor Paolo Urso, è la risposta personale di ogni individuo al bisogno espresso o inespresso di un altro essere umano. Essere “responsabile” significa essere pronti e capaci di “rispondere” ai bisogni della comunità, farsi carico dell’altro, anche se diverso, perché “l’altro mi guarda e mi riguarda” come diceva Lévinas.
Noi giovani abbiamo accettato l’invito alla “corresponsabilità” e la nostra risposta è un’azione concreta: il cartellone culturale “C3 Cantiere culturale centrale”. Per cinque mesi, dal dicembre 2013 fino ad aprile 2014, il palazzo del museo della cattedrale sarà luogo di arte, poesia, letteratura, cinema e teatro; l’evento si concluderà con una mostra finale nei giorni 24-25-26-27 Aprile. Il cartellone nasce come frutto di una sinergia tra “Youpolis” e il gruppo giovanile del Museo della Cattedrale, che da mesi lavorano insieme per realizzare gli eventi. L’intento è quello di promuovere la cultura nel centro storico di Ragusa e contribuire alla formazione integrale e permanente della persona, nella ricerca del bene comune. Il cartellone “C3”, divenuto una realtà grazie alla generosità del parroco della cattedrale don Carmelo Tidona, il quale ha messo a disposizione gratuitamente i locali del Palazzo Garofalo, sta riscuotendo un notevole successo, interessando giovani e meno giovani. All’interno del cartellone diversi momenti dedicati alla presentazione di libri, alla poesia, al teatro e un cineforum dal titolo “Alterità, diversità: corresponsabilità” in linea con il tema dell’anno pastorale. I film scelti riguardano il tema della diversità, intesa come diversità fisica, psichica, sociale e religiosa: essi vogliono essere un invito all’accettazione della diversità, dell’alterità, in una prospettiva di corresponsabilità.
Nonostante le difficoltà economiche incontrate per la realizzazione del cartellone, continuiamo a lottare per costruire la nostra quotidianità, perché se vogliamo davvero una rinascita del centro storico, questa non può che venire dalla cultura: di questo risveglio noi giovani oggi, ci facciamo garanti.
Laura Randazzo