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Pubblicato il 10 Marzo 2014 | di Agenzia Sir

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Solo la prevenzione potrà salvare il territorio da degrado e dissesto

Italia Paese ad alto rischio: terremoti, alluvioni, frane, eruzioni vulcaniche, incendi, tutti rischi naturali cui si sommano quelli legati alle attività dell’uomo, che contribuiscono a rendere fragile il nostro territorio.

E’ il preoccupante dato di fatto emerso dal workshop operativo “Rischio idrogeologico – dall’allerta meteo alla operatività locale – protezione civile e cittadini” organizzato a Scicli alla Sala Convegni di Palazzo Spadaro da tutti i Lions Clubs della Provincia di Ragusa.
In apertura del convegno, a testimonianza di quanto sia seria la situazione anche nella nostra isola, il Presidente Iacono ha presentato un emozionante video sulla tragedia di Giampilieri (Me) in cui una violenta alluvione causò, nel 2009, ben 37 vittime.
Il Dott. Nello Lo Monaco Direttore del Dipartimento Regionale dei Protezione Civile di Ragusa ha parlato di previsione e prevenzione dei rischi, soccorso delle popolazioni colpite, contrasto e superamento dell’emergenza e mitigazione del rischio. Sono le attività di protezione civile: obiettivi primari di queste attività sono la tutela delle persone e la salvaguardia del territorio.
L’attività di previsione – svolta con il concorso di soggetti scientifici e tecnici competenti – mira a valutare gli scenari di rischio e, quando possibile, a preannunciare, monitorare, sorvegliare e vigilare gli eventi e i livelli di rischio attesi.
Allertamento, pianificazione, formazione, informazione alla popolazione, esercitazioni e applicazione della normativa tecnica sono i principali strumenti di protezione civile per la prevenzione dei rischi sul territorio e hanno l’obiettivo di evitare o limitare i danni in caso di emergenza. A seguire il dott. Carmelo Orlandi, che è uno SMEM, Social Media Emergengy Manager, ha affrontato con grande competenza e coinvolgimento degli intervenuti, il tema della comunicazione nelle emergenze. Ha ricordato come in Sardegna, nel novembre scorso, proprio l’inefficienza del corretto sistema delle comunicazioni ha determinato un così alto numero di vittime: alla fine si sono contati 16 morti. Orlandi ha illustrato i nuovi sistemi di comunicazione nella Protezione Civile legati all’utilizzo dei Social Media Network come Facebook o Twitter. Ha presentato con efficacia come vengono utilizzati questi strumenti di comunicazione quasi istantanea, ponendo l’accento sul fatto che è necessario che siano le autorità locali ad intestarsi questi sistemi al fine di dare certezza alle informazioni circolanti in tempo reale sui social network, adoperando degli account ufficiali.
Infine il Disater Manager del Comune di Scicli, Ignazio Fiorilla, in un appassionato intervento ha mostrato tutte le criticità ambientali di un territorio, come quello di Scicli, altamente delicato dal punto di vista idro-geomorfologico. Nel corso dei lavori il gruppo dei volontari di protezione civile comunale ha simulato un intervento di emergenza con allerta diramata tramite sms, che ha coinvolto tutti gli intervenuti al Workshop operativo. Il lavori del Workshop sono stati conclusi con il lancio della proposta di un progetto sperimentale chiamato “Protezione Civile 2.0”, di concerto con il Dipartimento Regionale di Protezione Civile di Ragusa, la Prefettura di Ragusa e le protezioni civili comunali della Provincia iblea, per l’utilizzo ufficiale e consapevole dei Social Media Network nella gestione delle emergenze e nella Protezione Civile. Un modo nuovo di fare prevenzione che è già in corso di sperimentazione alla Provincia di Alessandria e nella Città di Modena. Il sistema permette di condividere le informazioni, migliorare la sicurezza e la qualità della vita, permette la collaborazione tra cittadini ed istituzioni (reta cittadini-istituzioni), facilita risposte sociali più efficaci, insomma informare per essere informati.

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