Pubblicato il 14 Marzo 2014 | di Saro Distefano
0Sei di Ragusa se…
Il gruppo si chiama “Sei di Ragusa se…”. Un gruppo nato su FaceBook, il più diffuso tra i social network che è possibile frequentare navigando su Internet. Gli iscritti sono oltre seimila. Numero ridicolo rispetto ai miliardi di persone che navigano quotidianamente sulla Rete, ma molto significativo se si pensa che ad iscriversi possono essere potenzialmente tutti quelli che ne vengono a contatto, ma verosimilmente la grandissima parte saranno ragusani o comunque residenti nel capoluogo di Provincia che conta ad oggi settantatremila abitanti.
Alcuni tra i seimila, i più attivi e soprattutto i fondatori del gruppo, sono presenti molto spesso sulle pagine del social proponendo sostanzialmente antiche foto della città e dei dintorni per poi chiedere alla Rete di provare a indovinare quale il posto o l’anno o lo specifico episodio. Oppure la tipica gara ad indovinare le antiche “miniminagghie” che – secondo la tradizione – più sporche sono nello svolgimento più candida è la risposta (che comunque non è mai volgare). A volte spuntano le foto di ragusani che furono personaggi del passato più o meno recente e ci si chiede di chi si tratta e del perché è un volto noto, si intende ai ragusani.
A parte le ovvie ed inevitabili cadute di stile, oppure le noiosissime elencazioni di modi di dire che non sono tipicamente ragusane e per ciò, con quanto rispetto e simpatia si possa avere, appare evidente che si snatura il principio originario, che tutto è tranne che becero campanilismo (che comunque rimane pur sempre vivo e vegeto anche altrove ma, si sa, è nella natura degli umani).
Ci piace invece sottolineare che il gruppo “Sei di Ragusa se…” ha generato non soltanto un inevitabile moto di nostalgia tra chi ha superato la mezza età, ma anche un positivo flusso di recupero della antica memoria, cosa giusta e di grande utilità soprattutto per le giovani generazioni (si intende quei ragazzi e ragazze che hanno a cuore la tradizione del territorio di provenienza, e la cosa non è per nulla ovvia). Tra le tante sciocchezze e perdite di tempo che incontra chi naviga nella rete mondiale che però, volendolo, collega milioni di persone da ogni angolo del pianeta, questa bella iniziativa merita di essere segnalata, e che si tratti di ottima idea lo conferma il fatto che a macchia d’olio stanno nascendo altri gruppi simili legati ad altre realtà urbane.