Cultura

Pubblicato il 18 Marzo 2014 | di Agenzia Sir

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I racconti di emigrazione di Margherita Carbonaro

Al Centro Studi Feliciano Rossitto si è parlato di un tema “ritornato” oltremodo attuale , un incontro nel corso del quale è intervenuta Margherita Carbonaro, autrice del libro “La vita è qui: Wolfsburg, una storia italiana” : relatore di indubbia notorietà il prof . Giuseppe Barone, che ha tracciato con dovizia di particolari i lineamenti della storia dei movimenti migratori nei paesi Iblei. L’incontro è stato organizzato dall’Archivio degli Iblei nell’ambito del Corso di aggiornamento dedicato all’uso delle Fonti orali per la storia contemporanea, incontro cui ha collaborato l’Associazione Genius. Dopo il preludio della prof.ssa Marisa Simonelli, la regista Chiara Ottaviano promotrice della manifestazione ha affermato: “E’ un momento oltremodo interessante: nel libro di Margherita Carbonaro si parla di emigrazione fuori dagli stereotipi: protagonisti sono quei tanti giovani italiani che negli dal 17 gennaio 1962 e poi via via negli anni a seguire sono emigrati a Wolfsburg, la città della Volkswagen”.
Ha poi preso la parola l’autrice Margherita Carbonaro: “Attraverso le oltre 50 testimonianze – tutte storie vere – che ho raccolto ho cercato di raccontare la storia di una città (“inventata”da Hitler nel 1938) e della sua numerosa comunità di italiani tutti giovani ragazzi chiamati dalla popolazione locale con toni dispregiativi “i badogliani” alias i traditori. Ma nel contempo nel mio volume ho voluto evidenziare anche il racconto di un pezzo della storia italiana che forse può aiutarci a capire meglio le scelte di vita di altri giovani uomini e donne, che oggi premono alle porte dell’Europa con “aspirazioni” possiamo dire non dissimili da quelle che hanno nutrito i ragazzi e le ragazze italiane di un tempo, protagonisti dei racconti del volume”.

L’excursus della Carbonaro è stato intercalato dalla lettura di brani del libro esplicitati con la recitazione della sempre brava Ornella Cappello che si è alternata a Natalina Lotta attrici del Teatro Utopia. L’intervento del prof. Barone è poi stato come sempre una lezione magistrale avendo fornito un quadro d’insieme oltremodo esaustivo della storia dell’emigrazione dai paesi Iblei ricordandoci un passato che sembra a volte essere stato relegato nel dimenticatoio. Ha parlato in particolare dei flussi migratori dalla fine dell’ottocento a oltre la metà del novecento con lo spostamento di milioni e milioni di connazionali in terre lontane cole gli U.S.A., il Brasile, l’Argentina, per passare poi all’emigrazione in Europa: ci ha colpito sapere che una delle peculiarità che ha contraddistinto negli anni la emigrazione italica è quella che ovunque sono andati i nostri connazionali hanno mantenuto accesa la fiaccola delle proprie origini quasi a traslare in quelle terre ospitanti un pezzo della loro terra d’origine: lo testimoniano le tante associazioni che hanno saputo far nascere e mantenere: Ha chiuso l’ incontro l’interessante intervento di Giorgio Chessari Presidente del Feliciano Rossitto: è seguito il dibattito.

Margherita Carbonaro – nella foto con la Ottaviano – è nata a Milano nel 1964 ed è molto legata al nostro territorio dove ritorna frequentemente per visitare i parenti e trascorrere le vacanze a Pozzallo. Il padre, nato a Comiso e vissuto a Modica, all’età di 14 anni si è trasferito a Milano con la famiglia. Margherita da molti anni collabora con grandi case editrici italiane per le quali ha tradotto opere di importanti autori tedeschi moderni e contemporanei, fra cui Ingo Schulze, Uwe Timm, Hans Keilson, Thomas Mann e Herta Müller. Ha compiuto lunghi soggiorni di studio negli Stati Uniti e in Russia, e ha vissuto inoltre per diversi anni a Berlino e a Pechino. Vive attualmente fra la Germania e l’Italia.

Cosa dire poi del prof. Giuseppe Barone, illustre personaggio noto in tutti gli ambienti culturali della provincia di Ragusa ed oltre: in atto è presidente della Fondazione Grimaldi di Modica e prof. ordinario di storia moderna all’Università di Catania, attualmente è il più autorevole studioso della storia moderna e contemporanea dell’area iblea.

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