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Pubblicato il 31 Marzo 2014 | di Redazione

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La vera funzionalità dei “Nidi famiglia”

Da qualche mese a Ragusa si discute sulla nuova realtà dei “Nidi famiglia”, esperienza che nasce nei paesi dell’Europa del Nord e che si collega al termine “Tagesmutter” tradotto in “mamma di giorno”.
Il servizio è rivolto a un numero massimo di 4 bambini (tra i quali è compreso il figlio della madre di giorno) di età compresa tra tre mesi e tre anni ed è beneficiaria di questo servizio una mamma che mette a disposizione la propria casa adeguandola a ciò che sono gli spazi idonei allo sviluppo armonico dei bambini.
La professione di “madre di giorno” nasce come servizio mutualistico e quindi gratuito (basato su rimborso spese) svolto da una donna-mamma che può conciliare l’esperienza della maternità con un servizio utile alla comunità.
Detto questo, visto che a Ragusa questa realtà si è manifestata in maniera alquanto “diversa”, sorge spontanea la riflessione legata alla motivazione per cui una mamma possa scegliere d’inserire il proprio figlio in un “nido famiglia” piuttosto che in un nido privato autorizzato dal Comune e dall’Asp, sottoposto periodicamente a controlli e ad aggiornamenti nonché ad adeguamenti a misure di sicurezza, igieniche e sanitarie e soprattutto dove il proprio figlio può essere seguito in un ambiente di continuo stimolo legato sia al semplice momento di confronto con i suoi pari sia a programmi di attività predisposte in base all’età di sviluppo.

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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