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Pubblicato il 15 Aprile 2014 | di Redazione

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Una visita d’eccezione per gli iscritti al Corso di perfezionamento in ambito multiculturale

Sabato mattina il vescovo di Ragusa, monsignor Paolo Urso, ha portato la propria testimonianza ai corsisti iscritti al Master ed al Corso di perfezionamento in ambito multiculturale promosso dall’Università San Raffaele di Roma in collaborazione con la Fondazione San Giovanni Battista di Ragusa.

Percorsi educativi che puntano a sviluppare una formazione permanente in un ambito molto sensibile per il nostro territorio di frontiera.

Il vescovo ha tenuto una vera e propria lezione di vita. “Abbiamo bisogno di intessere legami sempre più stretti – ha ricordato – a maggior ragione per chi, come voi, è chiamato a vario titolo ad entrare in contatto con persone provenienti da culture diverse. Ma la grande scommessa è sviluppare la consapevolezza che propria in queste diversità è insita una grande ricchezza. Lo straniero è sempre portatore di umanità e dal rapporto con esso sappiamo di poter dare e ricevere molto”.

Monsignor Urso, che proprio oggi celebra i 12 anni di mandato episcopale a Ragusa, sottolinea con forza la vocazione territoriale iblea aperta alla solidarietà.

“Dobbiamo contribuire ad uscire da angustie mentali – ha detto il vescovo – per mantenere viva la tensione e cercare di scoprire le ricchezze che abitano negli altri. Questo contribuirà a creare nuovi spazi di libertà anche per noi”.

Il percorso formativo, durante il suo svolgersi, si avvarrà di docenze e testimonianze sia in ambito psico-sociale che specifiche per il settore delle migrazioni. Gli allievi saranno impegnati fino al mese di novembre.

Infine, una considerazione sul corso di studi appena cominciato. “Per operare in ambito multiculturale – sostiene monsignor Urso – occorre evitare ogni approssimazione e sviluppare le dovute competenze. La formazione professionale è fondamento di un rapporto che sia ispirato dal cuore ed intelligentemente realizzato”.

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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