Vita Cristiana

Pubblicato il 18 Aprile 2014 | di Agenzia Sir

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Con i riti del Giovedì Santo si entra nel vivo del tempo forte di Pasqua

Il Giovedì santo è il giorno in cui si celebra Gesù che si è fatto pane spezzato e sangue versato per donare la sua vita agli uomini di buona volontà. La Cena del Signore nelle ore della sera è il ringraziamento per i grandi doni che Gesù ha lasciato prima di morire: l’Eucaristia, il sacerdozio e il comandamento nuovo dell’amore. Durante le celebrazioni eucaristiche che si svolgono in tutte le chiese (naturalmente anche nella Cappella dell’Ospedale Civile) si ripete il rito della “lavanda dei piedi” rievocando il gesto di Gesù che lava i piedi ai suoi discepoli per dimostrare agli stessi che umiltà e servizio sono le espressioni più concrete del vero amore. Dopo avere compiuto questo gesto, proprio di un servo, Gesù dice: “Amatevi come io vi ho amato”, lasciandoci così il comandamento dell’amore”. Nella giornata di giovedì – tradizionalmente chiamata “i sepolcri” è in uso anche la visita al Santissimo sacramento durante le ore serali: la visita al Santissimo sacramento è una testimonianza di fede nell’Eucaristia, per cui va eseguita in spirito di preghiera, in atteggiamento di rispetto, affetto e gratitudine al Signore, e non per abitudine , si dice infine che le visite alla chiese devono essere in numero dispari.
Ed intanto e viuzze di Ragusa Ibla continuano ad essere stracolme di fedeli per le rituali processioni, l’intento è quello di ridare slancio ad un fervore religioso duraturo nel tempo e che affonda le radici nella tradizione più antica. Con la processione animata dalla confraternita San Filippo Neri che, dalla chiesa omonima, in via Giusti, ha recato a spalla il gruppo statuario de “La Veronica”, sono stati consumati tutti i cortei legati alla celebrazione delle “Quarantore”. Anche in questo caso, il simulacro, dopo essere transitato dinanzi alla chiesa della Anime sante del Purgatorio, è stato condotto all’interno del Duomo di San Giorgio per l’adorazione del Santissimo Sacramento. Un’altra cerimonia resa ancora più suggestiva dal silenzio, carico di mestizia, dei fedeli in corteo, che hanno voluto così onorare i drammatici momenti riguardanti la Passione del Signore. Anche in questa occasione molti i turisti che hanno fatto capolino, rimasti semplicemente a bocca aperta dinanzi al fascino che promanava dalla celebrazione.
Per quanto riguarda le funzioni del Giovedì santo, occorre ricordare che alle 18, nella chiesa di San Tommaso e alle 20 al Duomo, sarà celebrata la santa messa “In coena domini”. In entrambe le chiese, poi, alle 23, ci sarà la celebrazione dell’Ora santa. “Anche quest’anno – dicono i rappresentanti delle confraternite – la partecipazione dei fedeli è stata molto intensa. Significa che l’attenzione nei confronti dei riti della Settimana santa a Ibla resta molto elevata. Come sempre, le processioni hanno seguito dei percorsi che, sebbene non sia il primo obiettivo, hanno puntato a valorizzare le bellezze architettoniche del quartiere barocco. Chi ha seguito le processioni ha partecipato con trasporto molto sentito anche al fervorino eucaristico. Partecipare ai cortei religiosi di Ibla racchiude sempre una emozione molto particolare”.


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