Vita Cristiana

Pubblicato il 22 Aprile 2014 | di Agenzia Sir

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Scinnuta e abballariata del Santo Cavaliere

Sono i due momenti topici che scandiscono l’avvio dei festeggiamenti di bSan Giorgio nell’omonima Basilica, il grido osannata è sempre quella da secoli,“Truonu viva” ed è riecheggiato ripetutamente del Tempio durante il tradizionale rito della “Scinnuta”. Chiuse le funzioni pasquali, con inizio alle ore 20 è tornato a ripetersi un particolare momento religioso, la cui tradizione si perde nella notte dei tempi, caratterizzato da grande devozione e da un entusiasmo incontenibile. Sono gli stessi elementi che hanno animato l’azione dei tantissimi fedeli presenti, per assistere estasiati alla cerimonia della traslazione della statua di San Giorgio martire dalla nicchia in cui viene ospitato tutto l’anno sino all’abside del Duomo. Effettuata la “scinnuta”, i componenti del comitato che cura i festeggiamenti hanno proceduto a sistemare la lancia d’argento che colpisce il drago (quest’ultima fu regalata nel 1896 dai “sangiovannari” al loro celeste patrono, San Giorgio, proprio qualche mese prima che San Giovanni venisse proclamato patrono di Ragusa superiore) e le staffe del santo cavaliere. Poco prima stessa procedura è stata osservata per la traslazione dell’Arca santa , un pregevole manufatto artigianale che contiene 102 reliquie di santi, le ultime delle quali sono state collocate dall’attuale parroco del Duomo, don Pietro Floridia: si tratta delle reliquie della beata Madre Candida dell’Eucaristia e di Santa Teresina di Gesù bambino: anche in questo caso per la “ scinnuta” è stato utilizzao un sistema di argani molto ingegnoso ed efficiente in uso da un centinaio d’anni circa a questa parte.
La monumentale Chiesa era gremita di devoti che si sono stretti attorno al glorioso patrono di Ragusa Ibla, dimostrando un immutato affetto, destinato a rinnovarsi da qui sino ai giorni in cui si terrà la festa esterna, quest’anno prevista per il 30 e 31 maggio e per l’1 giugno. Al suono della marcia di San Giorgio, il simulacro, sistemato sulle spalle dei portatori, ha dato vita alla caratteristica “abballariata”. La statua si è mossa come al ritmo di una danza che affonda la sua ragion d’essere in antichi simbolismi e che cerca di ripercorrere la caratteristica andatura del cavaliere in sella al proprio destriero. Più volte, inoltre, il simulacro è stato fatto affacciare sulla soglia del sagrato, un altro gesto simbolico, per rendere omaggio, in un saluto che si ripete ogni anno durante questo periodo, alla città e alla comunità dei fedeli. Anche l’Arca santa era stata collocata dai portatori nel transetto accanto all’altare. Con questa cerimonia , quindi, hanno preso il via in forma ufficiale i festeggiamenti in onore del santo predisposti con massima cura dai componenti dell’associazione “San Giorgio martire” i quali forniscono piena collaborazione al parroco per la riuscita di tutte le iniziative in calendario. Mercoledì, intanto, 23 aprile, sarà festeggiata la solennità liturgica di San Giorgio martire: dopo la messa della mattina, alle 11, che sarà presieduta da don Pietro Floridia, nel pomeriggio, alle 18,30 si registrerà prima l’arrivo dei giovani scout di Ragusa che, partendo dalle loro sedi, raggiungeranno il Duomo in pellegrinaggio per rendere omaggio al loro santo patrono. Poi, alle 18,45, la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo, mons. Paolo Urso. Saranno presenti le autorità civili e militari della città e della provincia


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