Politica

Pubblicato il 4 Giugno 2014 | di Mario Cascone

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Lettera aperta a Matteo Renzi. Avanti sulla strada intrapresa

Caro Renzi, ti hanno definito “il ciclone” e “il rottamatore”: ebbene, l’eccellente consenso che hai ottenuto in queste elezioni europee conferma ampiamente l’una e l’altra definizione. Sei stato veramente un “ciclone”, che ha “asfaltato” (come diresti tu) tutti gli avversari politici, conseguendo un risultato che va oltre le tue stesse più rosee previsioni; un risultato che supera il 40 per cento dei voti e pone il Partito Democratico sul tetto dell’Europa, primo fra i partiti dell’area di centro-sinistra delle varie nazioni dell’Unione.

E hai dimostrato anche di essere un “rottamatore”, perché in questi primi mesi del tuo mandato hai già manifestato coraggiosamente la tua capacità di rinnovamento, circondandoti di uomini e donne (molte donne!) tutti al di sotto dei quarant’anni e tutti capaci di far sentire obsoleta, lenta, appesantita e farraginosa la vecchia classe dirigente, che ora non può non prendere atto che avevi ragione tu… Ecco perché, come hai giustamente ammesso dopo aver appreso il responso elettorale, questo risultato non è solo il tuo, ma anche quello dei tuoi numerosi collaboratori.

Questo è vero, ma è vero pure che il tuo carisma personale è stato determinante, perché sei un validissimo comunicatore, manifesti una sincera voglia di cambiamento, hai impresso alla politica nostrana un’accelerazione di riforma che stai conducendo con il piglio di chi vuole arrivare al traguardo. E tutto questo lo hai fatto “mettendoci la faccia”, come hai più volte detto in questi mesi: la tua faccia pulita, sincera, dall’apparenza un po’ furbesca da “toscanaccio” che non gliele manda a dire e che sa dove vuole arrivare.

Credo che l’elettorato abbia apprezzato tutto questo e, di conseguenza, ti ha dato il suo ampio consenso, relegando il “fu” Silvio Berlusconi al tramonto del suo “sistema” politico-culturale (il “berlusconismo”) e trasformando lo slogan di Grillo da “vinciamo noi” a “vinciamo poi?”. È chiaro che questo risultato ti addossa una grande responsabilità, sia all’interno del nostro Paese che in Europa. Mi è piaciuta molto, in questa campagna elettorale, la tua insistenza sulle capacità dell’Italia di essere un grande Paese, che ha la possibilità e la forza di uscire dalla crisi e di ridare speranza a quanti oggi vivono negli stenti e non possono guardare al futuro (soprattutto i giovani!).

Contro il disfattismo arrabbiato di chi non sa unire la proposta alla protesta, perché è capace solo di dire un qualunquistico “mandiamoli tutti a casa”, tu hai fatto leva sulle riforme, sulla giustizia sociale della redistribuzione delle risorse, sulla necessità di imprimere una svolta di cambiamento ai macchinosi tempi della politica e della burocrazia. Ti auguro sinceramente di potercela fare, perché, in caso contrario, rimarrebbero deluse le aspettative di quanti, con questo voto plebiscitario, hanno riposto nel tuo progetto la loro speranza e non hanno ceduto al disfattismo populistico. Vivo in una terra, la Sicilia, nella quale al latitante di mafia Matteo Messina Denaro è stato confiscato un patrimonio che supera di tre volte le risorse dell’intera Regione: capisci bene perché in questa terra ancora il voto di protesta e l’astensionismo sono prevalenti…

E poi c’è l’Europa. Il voto di questa tornata elettorale ha messo in evidenza che in quasi tutti i Paesi dell’Unione avanzano gli euroscettici, ma anche i radicali estremisti, di destra e di sinistra: si tratta di movimenti politici eterogenei, di complessa collocazione nel quadro politico classico; si tratta comunque di una voce che va ascoltata e valutata con attenzione, perché non si continui a pensare all’Europa dei burocrati e dei banchieri, della moneta e della sistematica negazione dei “valori” che sono stati alla base della fondazione dell’Unione. Il voto che il tuo Partito ha ottenuto ti pone, caro Renzi, nella posizione di responsabilità e di guida, tipica di chi non va a rimorchio dei “soliti” potenti di turno o non suscita il risolino irridente di chi guardava al nostro Paese con schernente commiserazione.

Il Paese di De Gasperi e di Moro merita ben altra rappresentanza di quella che in questi anni ha avuto… Ti auguro perciò di andare avanti per la strada che hai indicato agli elettori e di non fermarti dinanzi alle inevitabili difficoltà che potrai incontrare in questo cammino. Sei cresciuto tra gli scouts cattolici dell’Agesci, per cui mi viene facile dirti: “buona strada”!

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Autore

Sacerdote dal 1981, attualmente Parroco della Chiesa S. Cuore di Gesù a Vittoria, docente di Teologia Morale allo studio Teologico "San Paolo" di Catania e all'Istituto Teologico Ibleo "S. Giovanni Battista" di Ragusa, autore di numerose pubblicazioni e direttore responsabile di "insieme".



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