Blog

Pubblicato il 16 Giugno 2014 | di Agenzia Sir

0

Patrimonio boschivo in fiamme sull’altopiano

Con la stagione estiva si rinnova il triste fenomeno degli incendi nei boschi: in poche ore va perduto un patrimonio verde di grande valenza che si è “costruito” nel corso degli anni soprattutto grazie al meritevole lavoro degli uomini della Forestale. La cronaca è di queste ultime ore: un incendio di vaste proporzioni ai danni di un bosco adulto e macchia mediterranea ha impegnato già da parecchie ore varie squadre del Corpo Forestale e aerei – cisterna Canadair per i lanci d’acqua dall’alto. La richiesta di intervento è giunta per l’area boschiva di Rabbuina in territorio di Giarratana dove il fuoco diviso su due fronti ha minacciato l’integrità di un comprensorio boschivo di notevole valenza ambientale con pericolo di espansione ad altri complessi boschivi limitrofi. I primi ad intervenire con assoluta tempestività sono stati la squadra operativa del distaccamento forestale di Ragusa e quella del distaccamento di Chiaramonte Gulfi, nonchè un aeromobile CAN20 attivato dalla sala operativa del Corpo Forestale ed una squadra dei VV.FF. di Ragusa.
A favorire i roghi, le alte temperature di queste ore. Sulla natura dolosa del triste evento non vi è, purtroppo, alcun dubbio e gli investigatori della Forestale sembrano avere dei precisi sospetti sui possibili piromani. Il Corpo forestale invita quanti presenti occasionalmente in zona avessero elementi di sospetto o di constatazione a darne immediata comunicazione alla sala operativa telefonando al n°663111 o al distaccamento forestale più vicino.
Un attacco preciso e ben pensato, visto che sulla zona spirava il vento in direzione favorevole quindi, con la massima certezza che le fiamme si potevano dirigere sempre di più dentro il bosco. Quelle dei piromani sono veri e propri atti delinquenziali che vanno pesantemente puniti: il patrimonio di verde dei nostri altipiani costituisce un presidio inestimabile in tema di salvaguardia ambientale che va tutelato e protetto: l’invito che rivolgiamo noi adesso è che si metta in atto una potente macchina collaborativa tra le popolazioni dei luoghi interessati per smascherare queste azioni criminali se mai si dovesse accertare la volontarietà dell’atto.


Autore



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna Su ↑