Pubblicato il 26 Agosto 2014 | di Redazione
0Ma le leggi le fa la magistratura?
Anni fa il Parlamento italiano ha approvato la legge per la fecondazione assistita, escludendo la possibilità di ricorrere all’eterologa. Qualche anno dopo il popolo italiano è stato chiamato ad esprimersi attraverso un referendum abrogativo su alcune parti di questa legge , in particolare su quella che vietava il ricorso all’eterologa.
Non è stato raggiunto il quorum dei votanti e, quindi, la legge è rimasta quella che il Parlamento aveva votato.
Da alcuni anni sentenze della Magistratura e, ultimamente della Corte Costituzionale, tendono a introdurre l’eterologa.
Ma da quando il potere legislativo appartiene alla Magistratura?
Bene ha fatto il premier Renzi a bloccare il decreto del Ministro della Salute sulla fecondazione eterologa, sostenendo che un tema etico così delicato deve passare attraverso il Parlamento.
Tra l’altro in questi mesi abbiamo assistito ad un caso di eterologa per errore. In un ospedale della Capitale gli embrioni di due gemelli sono stati impiantati nell’utero di una donna che non è la madre biologica. Appena i bambini sono nati la partoriente e il coniuge li hanno dichiarati all’anagrafe come propri figli e pare che i genitori biologici non possano più far valere i propri diritti sui bambini. Al massimo potranno ottenere un indennizzo dall’Ospedale, posto che riescano a vincere la causa.
Il fatto che l’eterologa sia adottata oramai in molti paesi del mondo non significa che non comporti molti rischi. Intanto è una prassi basata su una forma estrema di individualismo e di egoismo, avere un figlio a tutti i costi, senza chiedersi se questo figlio un giorno sarà contento di essere stato messo al mondo in questo modo, senza poter avere la possibilità di sapere chi sono i suoi genitori biologici.
Per non parlare del rischio che si crei un mercato degli embrioni e ,anche se la legge lo vieterà, la corsa al figlio su commissione; bello, alto, bianco, biondo, con gli occhi celesti!