Vita Cristiana

Pubblicato il 5 Settembre 2014 | di Agenzia Sir

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61° anniversario della lacrimazione della Madonna a Siracusa

Correva l’anno 1953, a Siracusa in via degli Orti di San Giorgio, al n.11, abita una coppia di giovani sposi, Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusto ( nella foto ); la donna è in attesa del primo figlio, ha una gravidanza difficile, con ricorrenti abbassamenti della vista.

Verso le tre di notte del 29 agosto la vista scompare del tutto, ma alle 8.30 del mattino ritorna, e Antonina vede lacrime scendere sul viso di una Madonnina in gesso, posta a capo del letto.Il mezzo busto in gesso, un bassorilievo inserito in un quadretto, raffigura il Cuore Immacolato di Maria, ed è un regalo ricevuto per le nozze, celebrate il 21 marzo di quell’anno. La lacrimazione si ripete diverse volte dal 29 agosto al 1º settembre; la notizia si divulga rapidamente e casa Iannuso divenne meta di incessante pellegrinaggio, centinaia di migliaia sono le persone che affollano la modesta abitazione.
L’atteggiamento della Chiesa è giustamente prudente: il parroco dell’epoca, don Giuseppe Bruno, con il permesso della Curia sottopone il fenomeno ad una commissione scientifica, presieduta dal dottor Michele Cassola, è un laico anzi è ateo.
Dopo un prelievo del liquido lacrimale, che segna anche la fine del fenomeno, e dopo un esame del quadretto, in data 9 settembre 1953 la commissione conclude che le lacrime sono di tipo umano e il fenomeno non spiegabile scientificamente. Il 13 dicembre dello stesso anno l’episcopato della Sicilia dichiara autentica la lacrimazione: il quadretto, prima di essere custodito nel grandioso santuario costruito successivamente, rimane esposto fino al 1968 alla venerazione dei fedeli in piazza Euripide. E quest’anno anche una notevole rappresentanza di fedeli ragusani si è portata al santuario per ricordare il prodigioso evento, alla guida don Giorgio Occhipinti , consigliere nazionale dell’Apostolato mondiale di Fatima e direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della Salute.
Il raduno dei pellegrini è in via Degli Orti, dopo la recita del Rosario si da il via alla processione con il Reliquiario che attraverso corso Timoleone raggiunge il santuario dove avviene la solenne celebrazione Eucaristica presieduta da mons. Antonio Augusto Dos Santos Marto, Vescovo di Leiria-Fatima ( per la prima volta in Sicilia ), con lui anche i Vescovi Emeriti Ferraro e Costanzo: l’interno della chiesa straripa di fedeli. Tra i pellegrini presente anche don Andrea Giarratana, salesiano don Bosco, e un gruppo della cappellania ospedaliera.
Sono state molto toccanti le parole di mons. Marto durante l’omelia, pronunciata in perfetto italiano: “Le lacrime di Maria – ha detto il vescovo portoghese – appartengono all’ordine dei segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo. Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche male, spirituale o fisico. Il santuario della Madonna delle Lacrime è sorto per ricordare alla Chiesa il pianto della Madre. Come a Fatima, qui vi si recano quanti sono oppressi dalla consapevolezza del peccato per sperimentare la ricchezza della misericordia di Dio e del suo perdono. A Fatima, la Madonna ha chiesto la conversione dell’umanità, perché finisca la guerra (soprattutto quella interiore che ci porta a non amare gli altri). A Siracusa ha pianto per la sorte dell’umanità. Sono lacrime di dolore per quanti rifiutano l’amore di Dio, per le famiglie disgregate o in difficoltà, per la gioventù insidiata dalla civiltà dei consumi e spesso disorientata, per la violenza che tanto sangue ancora fa scorrere, per le incomprensioni e gli odi che scavano fossati profondi tra gli uomini e i popoli. Sono lacrime di preghiera: preghiera della Madre che dà forza ad ogni altra preghiera e si leva supplice anche per quanti non pregano perché distratti da mille altri interessi, o perché ostinatamente chiusi al richiamo di Dio”.


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