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Pubblicato il 6 Ottobre 2014 | di Agenzia Sir

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IX Comandamento, non desiderare la donna d’altri

Stalking, una parola che da un po’ di tempo a questa parte si legge sempre più spesso sulle pagine dei giornali , il fenomeno è quasi “macroscopico” ( forse anche perché prima se ne parlava poco, per pudore o per vergogna ? ). Naturalmente la vittima sacrificale è sempre ( o quasi ) la donna: la cronaca è nostrana ed il fatto è accaduto nella cittadina casmenea.
Un uomo – 54 enne – pedina una donna per le vie del centro di Comiso fino a quando la stessa entra in un negozio, lui la insegue fin là e le rivolge parole ingiuriose: è finito così in manette, arrestato dai Carabinieri della Stazione di Comiso, Rizzo Filippo, venditore ambulante originario di Niscemi, che da tempo perseguitava una casalinga 33enne comisana e il marito di quest’ultima.
La squallida vicenda inizia nel luglio scorso quando da semplici apprezzamenti indirizzati alla giovane madre di famiglia, il Rizzo arriva pian piano a minacciarla ripetutamente e a molestarla, con continue chiamate telefoniche, anche nel cuore della notte, e con frasi intimidatorie e dai contenuti “pesanti”, inviate via sms ed anche postate su Facebook.
Da quel momento la vita della donna vie stravolta: è costretta a modificare le proprie abitudini ed a vivere in uno stato di ansia continuo, perenne, su di lei incombe laa costante paura per la propria incolumità e per quella del marito e della figlioletta. Innumerevoli i pedinamenti dell’uomo mentre la donna fa la spesa al supermercato, appostamenti sotto casa, fino ad arrivare ai danneggiamenti dell’autovettura che la signora e il marito avevano in uso.
Una folle insistenza che però è costata le manette al Rizzo, arrestato l’altra sera dai Carabinieri della locale Stazione, che lo hanno bloccato mentre si stava allontanando con il proprio furgone da un negozio del centro di Comiso, dove si era recato con il preciso intento di perseguitare la casalinga e di insultarla pubblicamente con frasi irripetibili. Il Rizzo è stato così condotto nella caserma di via Leonardo Sciascia e, dopo le formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione così come disposto dall’Autorità Giudiziaria di Ragusa, dinanzi alla quale dovrà rispondere dei reati di atti persecutori e danneggiamento aggravato.
Sulla vicenda ora resta l’attenzione degli investigatori, che la settimana scorsa avevano denunciato a piede libero un altro comisano, sempre per atti persecutori, responsabile di aver minacciato ripetutamente la ex moglie: la separazione da lei e l’affidamento dei figli le ragioni scatenanti il suo comportamento criminoso.


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