Società

Pubblicato il 9 Febbraio 2015 | di Agenzia Sir

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Poste Italiane chiude uffici in provincia

L’allarme viene dato dal segretario territoriale della Cisl – Slp Giorgio Giummarra che ha inviato una lettera accorata al Prefetto e ai sindaci di Ragusa e Chiaramonte Gulfi interessati alla “stretta”. “Ormai da tempo Poste Italiane sta perseguendo una politica di disimpegno su parte del territorio provinciale, nel quadro di una riorganizzazione del proprio servizio all’utenza” dice Giummarra, cosa che certamente avrà un impatto negativo nei confronti delle comunità locali.
In questi giorni, infatti è stata data comunicazione circa l’intenzione di chiudere definitivamente circa 450 uffici postali sul territorio nazionale e di ridurre l’apertura per circa altri 600 con un totale di oltre 1000 interventi. “A tale riguardo “ dice il Segretario Cisl “ in data 4 Febbraio l’Azienda Regionale ci ha comunicato l’intenzione di chiudere ben 27 uffici postali nella regione di cui 2 nella nostra provincia e precisamente l’ufficio di Roccazzo e Bellocozzo, a partire dal mese di Aprile prossimo”. Com’è noto la nostra provincia è già stata interessata in passato da problematiche di questo genere ( vedi Sampieri e Marina di Modica) e tante sono state le proteste delle amministrazioni locali e dei cittadini. I piccoli comuni della provincia, che già vivono momenti di grande difficoltà economica, sono, al pari dei cittadini, vittime sacrificali di una logica improntata al puro e semplice pareggio di bilancio (redditività).
“Stiamo assistendo ad un progressivo abbandono del presidio del territorio “, esterna amaramente Giorgio Giummarra, “ in aree cosidette “diseconomiche” da Poste Italiane, dimenticando la funzione “sociale” degli uffici postali, rimasti l’unico punto di riferimento, per le fasce sociali più deboli, per il ritiro della pensione, per effettuare pagamenti, per spedire e ritirare la corrispondenza. Ciò dimenticando che in tanti piccoli centri, distanti da realtà abitative a media densità, non esistono alternative di alcun sorta per i cittadini residenti, vista l’assenza di sportelli bancari, e soprattutto che lo Stato, attraverso il Ministero del Tesoro, è anche azionista di riferimento della nostra Azienda”. Il responsabile sindacala di Cisl- Slp così conclude: “Noi abbiamo già espresso tutta la nostra contrarietà e le nostre perplessità verso un progetto che penalizza fortemente parte del territorio con pesanti ricadute anche occupazionali”, nel contempo si sollecitano urgenti interventi nel merito da parte delle autorità locali presso la Direzione Regionale di Poste Italiane rimanendo il Sindacato disponibile a un sereno ed obiettivo tavolo di confronto con l’Azienda presso le opportune sedi istituzionali.

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