Società

Pubblicato il 16 Marzo 2015 | di Agenzia Sir

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Basta incidenti sul lavoro: eliminare le anomalie del sistema

infortunio lavoroI numeri sono eloquenti e fotografano una realtà drammatica: 2535 incidenti sul lavoro, dei quali sei mortali . Sono i dati, riferiti a quanto accaduto lo scorso anno in provincia di Ragusa, resi pubblici dall’Anmil, fonte Inail. Dati che non possono non essere presi in considerazione dalle associazioni datoriali di categoria che, con la massima attenzione, cercano di investire sempre sulla sicurezza e sulla formazione. Il presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Santocono, ritiene, però, che sull’argomento occorrano alcune precisazioni.
“Nei giorni scorsi – dichiara Santocono – si è fatto un gran parlare degli incidenti sul lavoro, anche dopo i tragici fatti (l’ultimo a Modica) verificatisi sul nostro territorio: si sono invocati controlli a destra e a manca, che, giustamente, ci vogliono e costituiscono una delle ragioni di deterrenza per certi drammatici fenomeni. Sono, però, stati tralasciati alcuni aspetti che, secondo noi, invece meritano analoga attenzione”. Santocono parla di vere e proprie anomalie del sistema che favoriscono la grossa impresa a svantaggio della micro e media, costituita, il più delle volte, da padre e figlio, oltre che da pochi lavoratori. In che senso queste anomalie? “Micro e medie imprese – spiega Santocono – nella maggior parte dei casi, sono costrette a lavorare non certo mettendo da parte la sicurezza ma in maniera veloce perché il subappalto è decisamente basso. Tutto ciò accade non perché i piccoli e medi imprenditori non risultino essere formati sull’argomento o perché non ci siano i controlli. Piuttosto, la grande impresa che procede con il subappalto tende a sfruttare al massimo la situazione. E le piccole e medie imprese si trovano costrette a dovere subire questo disagio pur di lavorare, pur di portare il pane a casa. Ecco perché diciamo che i prezzi di subappalto devono essere monitorati e che non deve registrarsi un gioco al massacro sulle spalle delle Pmi. I ribassi d’asta, altrimenti, vanno ad incidere nell’esecuzione dell’opera in qualità, in quantità e in sicurezza. Poi, c’è l’altro aspetto. Quello della concorrenza sleale, una questione pesante che merita la massima attenzione perché messa in atto da chi opera nell’illegalità”.
Ma i dati degli incidenti del lavoro piazzano la provincia di Ragusa al quarto posto in Sicilia. Significa che l’allarme continua ad essere elevato. “A questo proposito – prosegue Santocono – lasciatemi precisare, una volta per tutte, che il numero più elevato degli incidenti sul lavoro, e lo dicono le statistiche, avviene in agricoltura. Solo che si tratta di un aspetto di cui non si parla così facilmente. Anzi, viene spesso dimenticato. Si preferisce, piuttosto, additare il comparto edile. E soprattutto le piccole e medie imprese che continuano, lo ribadisco a scanso di equivoci, ad essere sfruttate da quelle più grandi. Piccole e medie imprese che si affannano ad operare pur di rimediare qualche lavoro, pur di ottenere qualche entrata. E’ un sistema perverso che deve essere monitorato con la massima attenzione. Proprio perché le anomalie siano eliminate. Come Cna siamo impegnati a verificare il più possibile le problematiche rilevate, facendo in modo che la situazione possa, gradualmente, tornare verso la normalità. Siamo convinti che ci sono i presupposti perché si possa registrare l’inversione di tendenza auspicata. Ma bisogna che tutti remiamo verso la stessa direzione. E questo, lo dico a malincuore, in alcuni casi non succede”.

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