Politica

Pubblicato il 13 Aprile 2015 | di Agenzia Sir

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Raddoppio Ragusa-Catania: un sogno che rimane tale

La strada del sogno è stata esclusa dal Def – documento di economia e finanza – l’ennesima doccia fredda per una provincia ed un territorio isolato strutturalmente dal contesto viario isolano e nazionale: ed intento si continua a viaggiare – alcuni giornalmente – attraverso quel quasi “percorso di guerra” che è la 514 dove spesso, per raggiungere il capoluogo etneo, si impiegano due ore e passa specie se un’autovettura ha la malasorte di incappare dietro uno o più veicoli pesanti ( camions, ndr ) che impediscono in maniera assoluta il sorpasso: e poi c’è lo spettro degli autovelox che spesso compaiono lungo il tragitto.
imagesDel problema si è occupato l’altro giorno il deputato regionale ragusano Nello Dipasquale che ci ha dichiarato: “Ho subito raggiunto a Catania il sottosegretario Davide Faraone che, sollecitato opportunamente, ha preso impegno preciso affinché il raddoppio della Ragusa – Catania torni all’interno del piano delle infrastrutture strategiche”. Questo appunto alla luce della notizia dell’esclusione dell’autostrada dal Def: Dipasquale ha immediatamente raggiunto il sottosegretario Faraone, referente in Sicilia per l’area Renzi, per un incontro de visu.
“Non è tollerabile una scelta di questo genere – ha proseguito Dipasquale – il ministro Delrio, insediato da qualche giorno, è stato scarsamente informato o peggio ancora è stato mal consigliato. Nessuno dei due casi ha comunque importanza perché di certo l’autostrada Ragusa – Catania, attesa da decenni, non può e non deve essere esclusa tra l’altro dopo che si è provveduto a completare l’iter che ha portato alla firma della convenzione tra il Ministero delle Infrastrutture e il raggruppamento di imprese che si è guadagnato la posizione di general contractor. Per tale ragione ho subito contattato il sottosegretario Faraone che ha pienamente concordato con quanto da me sostenuto e si farà portavoce dell’istanza rappresentata a tutela della popolazione iblea per la creazione di un’infrastruttura che servirà a far uscire questa zona dall’atavico isolamento. Sono sicuro che anche il governatore Crocetta, da me allertato, farà sentire la sua voce a Roma. In ogni caso siamo pronti alla protesta dura se non si tornerà indietro. Non ho motivo di dubitare rispetto all’impegno assunto dal sottosegretario che porrà la questione all’interno del Governo nazionale”.
E la protesta se ci sarà dovrà essere forte, molto forte, un simile stato di fatto non può ancora essere giustificato e tollerato ! Sono stati mobiliti anche i sindacati territoriali che promettono interventi unitari per cercare di ostacolare questo ennesimo scippo perpetrato ai danni del territorio ibleo.

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