Cultura

Pubblicato il 24 Luglio 2015 | di Redazione

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GIOVANNI AQUILA: artista mediterraneo di grande e profonda forza comunicativa

A considerare con serenità e oggettività il percorso artistico, semantico e simbolico del Maestro Giovanni Aquila sorprende la progressiva conquista di uno stile e di una qualità di temi e problemi di sicura intelligenza  e creatività personale.
IMGP3280La sua produzione artistica spazia dalla pittura alla scultura, dalla ritrattistica agli affreschi, dalla cronaca alla microstoria, dal sacro al profano, dalla periferia contadina alla valenza di contemporaneità. E questo per più di cinquanta anni, dal 1960 al 2015.
E’ una vera e ardua impresa voler fare un bilancio esauriente e significativo della sua originale competenza di temi e di linguaggi . Serve però esplicitare una evidenza di merito e di metodo, che può consentire di riassumere e sussumere il prodotto storico in una dimensione di discernimento ermeneutico.
La sua ricchezza tematica, semantica e poietica nasce da studio e riflessione, da una imitazione non piatta ma teleologica, tesa a enucleare il filo rosso della conquista della personale creatività.
La sua vicenda artistica non si è ancora conclusa. E’ ancora in divenire e in itinere, sia sui temi che sui linguaggi. Egli continua a interrogarsi e a fornire luci e sprazzi di qualità sui temi sociali, culturali, religiosi e politici, sia sul piano storico che su quello della contemporaneità.
Si può dire intanto che il Maestro ha individuato una via di comprensione e di produzione delle sue opere più belle. E’ una sorta di ispirazione forte, come sulla via di Damasco. E’ una voce che lo chiama e lo ispira come quando scopre tra la meraviglia e lo stupore la ricchezza del reale. In esso cerca e ricerca la presenza del mistero, il significato nascosto, il seme sotto la scorza, il fine e la speranza del tutto.
E’ la bellezza che salverà il mondo. La bellezza somma è una luce profonda che dà senso e parola alla vera arte come pezzo di cielo e il Vangelo delle beatitudini incarnato nei territori dell’umano al tempo del postumano.
Per questo i suoi dipinti parlano il linguaggio dell’intelligenza profonda che sa pervenire alla individuazione del cuore e dell’essenza di un evento e classificarlo fra le descrizioni e le interpretazioni di rilievo.
I suoi ritratti, ad esempio, sono in crescendo una galleria riservata e preziosa di stili di vita, di individualità e personalità di valenza metastorica. Siano essi personaggi umili del popolo o superbi dell’aristocrazia sociale o della intellighenzia democratica.

madre teresaAnche i bambini parlano, non solo con la loro innocenza e lo sguardo puro, ma anche con la evocazione di un futuro migliore e meraviglioso. Ci sono anche  i volti chiari e meditabondi dei santi contemporanei, a livello locale e a livello globale (madre Teresa di Calcutta e madre Candida della Eucarestia).

Gli affreschi di storia sacra nei pinnacoli della chiesa Madre di S.Croce Camerina spingono a cogliere anche la storia profana come in uno specchio profondo dove tutto si lega e scorre in strutturale double face.
Lo sguardo di Giovanni Aquila si posa sui luoghi della vita quotidiana delle città, e in particolare della sua S.Croce Camerina, e si sofferma con i linguaggi del cuore e la pregnanza comunicativa dell’Artista. Egli allora usa rappresentare, come nelle cartoline storiche, con colori tenui e sfumati i luoghi della vita quotidiana e i suoi angoli e nidi sociali più belli, significativi e nascosti. Le vie interne, il mercato, il Patrono nella Chiesa Madre o nella Chiesa del Carmine, ma anche i luoghi dell’esercizio del Potere comunale con la sala consiliare…
Si impegna anche a dare una lettura semplice ma iconografica del presente drammatico  e  problematico (il lavoro degli immigrati nelle serre, con scene di vita campestre e lavori umili). Anche scene di vita familiare vengono incastonate nel territorio urbano, nei quartieri popolari caratteristici come nella simbologia sacra ed ermeneutica della Sacra Famiglia in una strada della città vecchia.
La magia artistica della visibilità parlante guida sapientemente, in modo euristico, al livello superiore della invisibilità di mistero, colta con toni forti ed efficaci come in un sogno surreale, e narra con la tempera o la matita antiche speranze e forti emozioni del vissuto finalizzato al riscatto e alla rinascita, cioè alla redenzione e salvezza in Cristo Signore, delle città e delle strade di Emmaus nei nostri lidi, nelle nostre spiagge, a Caucana, Casuzze e Punta Secca.
La sua produzione ha il pregio della rappresentazione, in questo caso, nitida, chiara e genuina, cammina e parla con la sua originale sinfonia di colori, in un linguaggio tradizionale e moderno, scandagliando il sacro nel profano e il profano nel quadro religioso e comunicando la strutturale e non dualistica relazione, dopo la resurrezione, tra il reale visto ed il reale sotteso.
La sensibilità del Maestro Giovanni Aquila è educativa nel senso più alto e più bello, perché stimola a trovare risposte umanissime di terra e di cielo nei fatti civili, naturali, religiosi e politici.
E’ così, la sua, una narrazione autentica, non di maniera né ideologica ma vicina, comprensibile e maieutica.


Autore

"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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