Società

Pubblicato il 24 Luglio 2015 | di Mario Cascone

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No alla «colonizzazione ideologica» su temi come matrimonio e famiglia

In più di un’occasione Papa Francesco ha usato, a proposito della teoria del gender, l’espressione «colonizzazione ideologica», arrivando a paragonare questa teoria, oggi così diffusa, alle nefaste ideologie totalitarie del secolo scorso.

Perché il Pontefice è così preoccupato dell’ideologia del gender, al punto da equipararla addirittura al comunismo e al nazismo?  Per il semplice fatto che questa teoria, negando la differenza “naturale” fra il maschile e il femminile e proponendo la scelta soggettiva del “genere” a cui appartenere, di fatto scardina il matrimonio e la famiglia, introducendo elementi di indubbio disordine sia nei processi procreativi che nelle relazioni affettive. Queste ultime, infatti, vengono lasciate alla mutevolezza dei sentimenti soggettivi, oltre che alle pressioni ideologiche delle potenti lobbies che manovrano e promuovono questi movimenti di opinione, inducendo a pensare che non ci siano identità sessuali precostituite e che ogni relazione di coppia poggia solo sulla forza del sentimento. Mi riferisco, in particolare, alla lobby degli omosessuali che, partendo dagli Stati Uniti d’America, da diversi anni ha ormai “colonizzato” i mezzi di comunicazione sociale, introducendosi con forza anche nelle scuole e  nei vari programmi formativi dei nostri ragazzi.

La pressione lobbistica è così potente da arrivare a  classificare come “omofoba” ogni opinione che diverga dalla “dottrina” imposta da questo potente gruppo di pressione ideologica. Si sta cercando di introdurre, in diversi Paesi, ivi compreso il nostro, un reato di opinione, che non riguarda l’omofobia, la quale è giustamente da condannare, ma la semplice idea di chi ritiene inaccettabile il “matrimonio” tra persone dello stesso sesso o l’adozione di figli da parte delle coppie gay. Di recente due dichiarati omosessuali, gli stilisti Dolce e Gabbana, si sono detti contrari all’adozione di figli per le coppie omosessuali. Non l’avessero mai fatto! Sono stati letteralmente “linciati” da tutti i mass media e sono stati minacciati di boicottaggio riguardo alla loro attività economica. Alla faccia della libertà di pensiero e di espressione!

Lo ripeto: sono assolutamente da deplorare l’omofobia e ogni altra forma di discriminazione delle persone a motivo del loro orientamento sessuale; ma questo non significa accettare in modo incondizionato la teoria del gender o l’idea che si possa equiparare l’unione fra persone omosessuali al matrimonio. La parola biblica secondo cui Dio creò l’uomo maschio e femmina non è solo una verità che attiene alla fede, ma la definizione “naturale” della differenza e della complementarietà dei due sessi, che sta alla base sia dell’unione matrimoniale che della procreazione.

La pressione lobbistica di questi movimenti di opinione si è tramutata oggi in pensiero dominante, puntando come bersaglio privilegiato alla Chiesa cattolica, che ovviamente difende la verità sul matrimonio, sulla famiglia e sulla procreazione. È significativo che l’ultimo Sinodo straordinario dei Vescovi, tenutosi nell’ottobre del 2014, a proposito delle unioni fra persone dello stesso sesso abbia testualmente dichiarato nella sua relazione conclusiva: «È del tutto inaccettabile che i Pastori della Chiesa subiscano delle pressioni in questa materia e che gli organismi internazionali condizionino gli aiuti finanziari ai Paesi poveri all’introduzione di leggi che istituiscano il “matrimonio” fra persone dello stesso sesso».

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Autore

Sacerdote dal 1981, attualmente Parroco della Chiesa S. Cuore di Gesù a Vittoria, docente di Teologia Morale allo studio Teologico "San Paolo" di Catania e all'Istituto Teologico Ibleo "S. Giovanni Battista" di Ragusa, autore di numerose pubblicazioni e direttore responsabile di "insieme".



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