Vita Cristiana

Pubblicato il 29 Settembre 2015 | di Gian Piero Saladino

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Introduzione Piano Pastorale “Eucarestia, Matrimonio e Famiglia”

L’umanità è una sola famiglia indivisa e indivisibile, non posso prendere le distanze neanche dall’anima più malvagia 

Mahatma Gandhi

Eucaristia, matrimonio e famiglia: il loro rapporto essenziale, unificante e prolifico, è il tema ispiratore su cui S.E. il Vescovo Paolo Urso – in comunione con il consiglio pastorale diocesano, i direttori degli uffici diocesani e i consigli parrocchiali – invita quest’anno la Comunità diocesana a riflettere e ad agire, per rispondere alla frammentazione dei legami sociali e familiari con lucidità, serenità, serietà e fedeltà al vangelo.

 Riflettere sulle sfide che matrimonio e famiglia devono affrontare – riduzione del matrimonio a una realtà solo privata, precarietà e liquidità, responsabilità nel trasmettere la vita, pluralità dei modelli familiari – sapendo che la famiglia possiede e sprigiona energie formidabili per la società, e non è il regno dell’indifferenza e dell’egoismo di  clan, ma scuola impareggiabile di umanità. 

Agire senza fare battaglie di retroguardia, senza mai rassegnarsi, ma spendendosi fra la gente per promuovere la dignità, la verità e la bellezza dell’amore matrimoniale e della famiglia. Il Giubileo della misericordia ispirerà il cammino diocesano, ricordando l’invito di Gesù a non giudicare, non condannare, cogliere ciò che di buono c’è in ogni persona, donare e perdonare gli altri: Papa Francesco chiede anche a noi, e non solo ai vescovi sinodali, capacità di ascolto, di confronto sincero e di sguardo puro su Gesù, per rendere più forte ed efficace la testimonianza ecclesiale.

 La Chiesa si prende cura della famiglia, come il samaritano del viandante ferito sulla strada di Gerico, e offre ascolto, dialogo, conforto e sostegno per gli sposi, Eucaristia come sorgente e scuola dell’amore, preparando i giovani al matrimonio, aiutando le famiglie, collaborando per l’educazione dei figli, assistendo coloro che vivono in condizioni di separazione e di divorzio.

Riflettere sulla lettera agli Efesini, quale testo fondamentale per apprendere e valutare i comportamenti coniugali e familiari alla luce di un amore che si fa servizio, autodonazione incondizionata e illimitata di se stessi, in cui “il marito non è il Cristo come la moglie non è Chiesa”, ma sono entrambi legati al Cristo e in rapporto con Lui nel fare nascere la Chiesa, e dove l’onore per il padre e la madre, segno dell’onore per Dio, richiede l’onore simmetrico dei padri e delle madri verso i propri figli e le proprie figlie. 

Riflettere sul rapporto fra Eucaristia e matrimonio, che ad Essa è ordinato, da essa è santificato, in essa si origina e trova l’anima della sua “comunione” e della sua “missione”. L’Eucaristia, infatti, è il centro della vita, costituisce l’assemblea così come la famiglia, con la processione d’ingresso favorisce l’unione, con la richiesta di perdono insegna ai coniugi a perdonarsi ed essi, perdonando, insegnano ai figli il valore della riconciliazione. Con la liturgia della Parola si impara ad ascoltare e dialogare con Dio come fra coniugi e tra famiglie; con la liturgia eucaristica il pane e il vino, dono di Dio e impegno dell’Uomo, insegnano che anche l’amore umano è sia dono che impegno; con la consacrazione Dio si rende presente, e così la famiglia; con la frazione del pane e la comunione si impara ad essere un solo corpo e la famiglia, con il matrimonio, ne è memoriale, attualizzazione e profezia; con il congedo, ognuno è mandato a operare il bene lodando Dio, come gli sposi sono mandati ad essere testimoni del dono della vita e dell’amore celebrato, andando in pace.

 Preparare i fidanzati al matrimonio e alla famiglia è un impegno urgente che richiede la massima cura pastorale. Significa capire che la preparazione esclusivamente immediata rischia di essere gravemente insufficiente, che l’itinerario deve avere carattere di autentico percorso di fede, che i fidanzati sono protagonisti della loro formazione, che la comunità cristiana li deve accompagnare, che la progettazione e attuazione richiedono la sinergia fra i diversi uffici pastorali diocesani, che bisogna salvaguardare e valorizzare la bellezza della liturgia nuziale, che il parroco non è un burocrate ma un pastore responsabile della consapevolezza e libertà dei futuri sposi.

Accompagnare le giovani coppie nei primi anni di matrimonio, aiutandole a valorizzare le risorse e ad affrontare le difficoltà, richiede una proposta formativa unitaria, in cui la comunità cristiana sia una rete di famiglie che aiutano la parrocchia a diventare famiglia di famiglie. Riflettere ed agire, quindi, per aiutare gli sposi a consolidare la relazione, a credere nel valore della vita umana, ad assumere la responsabilità nella trasmissione della fede, attraverso il cammino individuale, di coppia e di gruppo, e ad acquisire una dimensione sociale e politica, superando tentazioni di chiusura.

Sostenere le famiglie nell’impegno dell’educazione dei figli significa riconoscere che i genitori sono i primi educatori: essi ricevono dal matrimonio la grazia e la responsabilità di educare i figli all’autentica scuola del Vangelo, con la parola e con l’esempio, cominciando subito, perché essi imparino a percepire il senso di Dio, ad amare il prossimo, a leggere e pregare la Parola, etc.

No alla delega alla parrocchia, quindi, e no all’appropriazione indebita da parte della parrocchia!

Questi e altri pensieri fanno di una riflessione radicata nella Parola dell’Antico e del Nuovo Testamento, ispirata all’insegnamento del Concilio Vaticano II e degli ultimi Papi, e arricchita da pagine illuminanti di uomini come David Nicholls, Bruce Marshall, Giorgio Campanini, Giuseppe Barbaglio, Paola Bergamini, Mirko Bellora, Carlo Maria Martini, Franz Kafka, Ferdinando Castelli, Gianfranco Ravasi, S. Agostino, Alessandro Castegnaro, Francesco Lambiasi, Roberto Laurita, un manifesto per la famiglia, per orientare lo spirito, il pensiero e la prassi futura della Chiesa ragusana.

 Il documento è corredato del Calendario delle attività 2015-2016, e formula 6 proposte diocesane: l’adorazione eucaristica in ogni comunità con esperienze “riservate” ai fanciulli e alle loro famiglie; la meditazione del Libro di Tobia in centri di ascolto, sempre più numerosi, della parola e della vita dei fratelli, attenti alle opere di misericordia corporale e spirituale, ai bisogni dei poveri; l’iniziativa “24 ore per il Signore” alla vigilia della quarta settimana di quaresima; una verifica della situazione attuale e una proposta di un progetto diocesano; incontri per i membri dei consigli pastorali e per gli affari economici per sostenerli nel loro impegno di attenzione alla famiglia; l’adozione sempre più consapevole del metodo del “piano pastorale parrocchiale”.

Per riflettere ed agire abbiamo bisogno di uomini, di donne e di famiglie che tengano lo sguardo dritto verso Dio, per non aver paura di vivere fino in fondo la novità del Vangelo.

 

 

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Autore

(1961) Direttore della Scuola "F. Stagno D'Alcontres" di Modica, sede decentrata UNIME - Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale - ideatore e coordinatore scientifico di Corsi di perfezionamento e aggiornamento post-laurea per operatori sociali (www.unimodica.it), da 37 anni è anche Responsabile della Formazione e Comunicazione di Sicindustria Ragusa. Co-fondatore della Scuola dei Beni Comuni di Ragusa, per 9 anni ha diretto l’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali. Già Portavoce del Sindaco di Ragusa e Dirigente della Comunicazione Istituzionale del Comune di Ragusa, è stato Presidente dell’AVIS provinciale di Ragusa, Consigliere Nazionale dell'A.I.F. (Associazione Italiana Formatori) e Presidente del MEIC diocesano di Ragusa. Scrive articoli e brevi saggi di argomento politico, economico, sociale e religioso.



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