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Pubblicato il 15 Ottobre 2015 | di Andrea G.G. Parasiliti

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Il Rachite: un convegno sulla prevenzione dei paramorfismi nell’età evolutiva

Si è svolto lo scorso 10 ottobre a Ragusa presso la Scuola Regionale dello Sport un convegno regionale dall’approccio multidisciplinare sulla prevenzione della scoliosi.

E la giornata fitta di interventi, ampiamente partecipata, ha coinvolto tutte le figure professionali collaterali, fra fisioterapisti, medici di famiglie, pediatri, ortopedici nonché studenti. Il taglio pratico e, in parte interattivo, accanto alle dimostrazioni ha mantenuto attiva l’attenzione anche dei non addetti ai lavori.

«Le scoliosi – ricorda Carmelo D’Amanti, fisioterapista, chiropratico e posturologo, ideatore dell’evento – non sono radiografie ma alterazioni muscolo-scheletriche in esseri umani che sfociano in una deviazione o in una deformazione vertebrale creando possibili danni a livello neuromotorio, biomeccanico, organico e psicologico».

Ché il corpo, come ci ricorda Vitaliano Brancati, è delicato: «In mezzo a una natura di ferro, di pietra, bronzo, legna, dura, nocchiuta, serrata, pesante, noi siamo veramente come vasi di terracotta che viaggiano fra vasi di ferro». E allora, sembra che non ci resti che curarci, che addrizzare i legni torti da nichi, occuparci della nostra schiena ai primi accenni di inarcamento.

+ La scoliosi
La scoliosi è una forma di dismorfismo ed è una condizione che implica una complessa curvatura laterale e di rotazione della colonna vertebrale. La rotazione delle vertebre determina il gibbo, in genere costale. Questa deformazione è più evidente a livello costale. Esistono delle eccezioni in cui non vi è rotazione ma vi è un “atteggiamento scoliotico”. Nel caso di atteggiamento scoliotico si parla di paramorfismo. La colonna vertebrale scoliotica contiene muscoli atrofici ad un lato e muscoli ipertrofici dall’altro che la deformano ed è spesso associata a cifosi e lordosi. L’altezza dei dischi intervertebrali e delle vertebre diminuisce dal lato concavo della flessione: il corpo vertebrale diventa cuneiforme.

 

 

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Autore

(Ragusa, 1988). Post-doctoral Fellow della University of Toronto si è laureato in Filologia Moderna all’Università Cattolica di Milano e ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università degli Studi di Catania. Collaboratore del Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca della Cattolica di Milano (CRELEB) e, nel 2018, del PRISMES (Langues, Textes, Arts et Cultures du Monde anglophone) dell’Université Sorbonne Nouvelle – Paris 3, si occupa di Libri d’artista e Letteratura Futurista, Disability Studies e Food Studies. Fra le sue pubblicazioni: Dalla parte del lettore: Diceria dell’untore fra esegesi e ebook, Baglieri (Vittoria, 2012); La totalità della parola. Origini e prospettive culturali dell’editoria digitale, Baglieri (Vittoria, 2014); Io siamo già in troppi, libro d’artista di poesie plastiche plastificate galleggianti per il Global Warming, KreativaMente (Ragusa, 2020); Ultima notte in Derbylius, Babbomorto editore (Imola, 2020); All’ombra del vulcano. Il Futurismo in Sicilia e l’Etna di Marinetti, Olschki (Firenze, 2020). Curatore del volume Le Carte e le Pagine. Fonti per lo studio dell’editoria novecentesca, Unicopli (Milano 2017), ha tradotto per il CRELEB le Nuove osservazioni sull’attività scrittoria nel Vicino Oriente antico di Scott B. Noegel (Milano, 2014). Ha pubblicato un racconto dal titolo Odisseo, all’interno della silloge su letteratura e disabilità La mia storia ti appartiene, Edizioni progetto cultura (Roma 2014). Come giornalista pubblicista, ha scritto per il «Corriere canadese» (Toronto), «El boletin. Club giuliano dalmato» (Toronto), «Civiltà delle macchine» (Roma), l’«Intellettuale Dissidente» (Roma), «Torquemada» (Milano), «Emergenze» (Perugia), «Operaincerta» (Modica), e «Insieme» (Ragusa) dal gennaio del 2010.



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