Cultura

Pubblicato il 26 Ottobre 2015 | di Agenzia Sir

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Evento d’arte a Palazzo Zacco dedicato ai maestri incisori

Dopo la fase di allestimento curata nei minimi particolari dal critico Andrea Guastella e dall’artista ibleo Sandro Bracchitta, è stata inaugurata a Palazzo Zacco a Ragusa la mostra d’incisioni “Dietro il segno”. Grazie alla concessione della sede museale di via San Vito da parte dell’Amministrazione comunale – Assessorato alla Cultura, questo evento rappresenta quasi una continuità di dialogo artistico con altre iniziative sviluppate negli ultimi mesi in città. La mostra-evento ospita trentadue opere realizzate da sedici artisti italiani la cui età spazia dai 30 agli 80 anni. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione nazionale “Incisori Contemporanei”, presieduta da Antonio Luciano Rossetto, ed è curata come già accennato dall’artista ibleo Sandro Bracchitta e dal guastellacritico Andrea Guastella.
Raccoglie per la prima volta in Sicilia opere di grande spessore artistico realizzate da un gruppo eterogeneo di artisti che hanno come denominatore comune l’incisione, un’arte a prova di lastra, torchio, matrice e inchiostro in cui la sperimentazione è sempre in continua evoluzione. Un’arte a pieno titolo ma spesso non valorizzata opportunamente.
Conosciuta fin dall’inizio come tecnica di traduzione di opere d’arte, fin da subito ha avuto un’autonomia di medium espressivo. Tanti sono stati i maestri nei secoli, da Dürer a Rembrandt e Goya, Luca di Leyda, Stefano della Bella, Marco Antonio Raimondi. L’incisione è ancora oggi la tecnica preferita dei più grandi artisti contemporanei. Graziella Da Gioz - Nel delta, 2015 carborundum e puntasecca 176x375 mmLe varie tecniche di quest’arte sono dettagliatamente illustrate nell’appendice del catalogo che sarà presentato in mostra in cui figurano anche i testi critici di Andrea Guastella e Gianfranco Schialvino. E’ proprio il critico Andrea Guastella a voler evidenziare come l’incisione sia diventata oggi “un’arte a sé, con il suo pubblico di estimatori”. A sottolineare l’importanza dell’incisione è anche il critico Gianfranco Schialvino che nel suo colto e dettagliato intervento sulle varie forme di “arte contemporanea”, dà molta importanza al disegno “come antidoto alla tante volte dichiarata morte dell’arte”. Il disegno, secondo il critico, è l’incipit di ogni forma d’arte e ciò avviene soprattutto nell’incisione in cui l’artista per esprimersi trasferisce il disegno sulla matrice per poi incidere.
“Il disegno – scrive in catalogo Schialvino – assicura il reale possesso del visibile, è la prova di quello che ho visto senza dipendere da un procedimento meccanico o digitale”. Poi aggiunge: “Perché al principio c’è il disegno. Perché quest’arte, la cui figurazione è stata “sorpassata” dalla fotografia, è finita, morta. Perché se qualche artista si proverà a farla rinascere dovrà incominciare dal disegno..”.

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