Pubblicato il 27 Novembre 2015 | di Mario Cascone
0Benvenuto tra noi Vescovo Carmelo
Benvenuto, carissimo vescovo Carmelo! Benvenuto in questa Chiesa di Dio che è in Ragusa, nella quale lo Spirito ti ha posto come Pastore per confermarci nella fede e guidarci nella carità. Benvenuto in questa Chiesa giovane, vivace, dinamica, aperta all’azione dello Spirito Santo; una Chiesa sinceramente disponibile a percorrere l’itinerario ecclesiologico di comunione tracciato dal Concilio e che, proprio per questo, ha bisogno della tua sapiente azione, cosciente com’è di tutte le difficoltà che gravano su coloro che vogliono vivere in spirito di fraternità e di collaborazione pastorale. Siamo certi che con le tue giovani forze saprai coordinare al meglio i nostri sforzi e le nostre migliori intenzioni.
La Chiesa ragusana ti accoglie con lo stesso affetto e calore, con cui ha accolto i tuoi predecessori, ai quali ha fatto sentire la naturale generosità di un popolo sostanzialmente buono, a tratti perfino ingenuo e “babbu”, ma profondamente legato alle più autentiche tradizioni della fede e capace di esprimere una forte appartenenza ecclesiale. In linea di continuità con la feconda azione pastorale di monsignor Pennisi, monsignor Rizzo e monsignor Paolo Urso, si tratta ora di proseguire su una strada già tracciata e collaudata, anche se con le caratteristiche originali di te, nostro nuovo Vescovo, che non mancherai di imprimere la tua impronta nel cammino dell’intera comunità ecclesiale diocesana.
Il nostro impegno non può che essere quello di camminare insieme, popolo e Pastore, in un clima di corresponsabilità ecclesiale, nel rispetto dei ruoli di ciascuno e, soprattutto, nella volontà di valorizzare i carismi che lo Spirito dona a tutti i battezzati. Al Vescovo spetta il discernimento di questi doni, a tutti noi compete la docile obbedienza alle indicazioni del Pastore. Ciò vale in modo particolare per i presbiteri, che, come suggerisce il decreto conciliare “Christus Dominus”, “in unione con il vescovo partecipano all’unico sacerdozio di Cristo e perciò sono costituiti provvidenziali cooperatori dell’ordine episcopale. Perciò essi costituiscono un solo presbiterio e una sola famiglia, di cui il vescovo è il padre”.
Questa Chiesa è arricchita anche della presenza di religiosi e di religiose, che hanno sempre dato un notevole apporto alla sua azione pastorale e alla promozione di una spiritualità, che sappia coniugare insieme azione e contemplazione. È appena il caso di ricordare che questa è la Diocesi della beata Maria Schininà e della beata Maria Candida dell’Eucaristia: la prima, capace di promuovere un’azione caritativa generosa e moderna; la seconda, monaca carmelitana, definita da Giovanni Paolo II “una mistica dell’Eucaristia”.
Naturalmente il nostro “camminare insieme” non potrà non avvalersi del considerevole apporto dei laici, che in questi decenni sono stati ampiamente valorizzati nel loro ruolo ecclesiale, fino a dirigere diversi uffici diocesani. La Chiesa ragusana conta su ottimi laici, che la sostengono con generosità e competenza, specialmente in quei campi che sono più congeniali alla loro vocazione: la gestione economico-amministrativa, la presenza sul territorio, le comunicazioni sociali, la pastorale della famiglia, dei giovani, del lavoro.
Carissimo vescovo Carmelo, siamo pronti a rimetterci in cammino insieme a te, sostenendoti anzitutto con la nostra preghiera: in ogni Messa noi ricorderemo il tuo nome e ci impegneremo a vivere nello spirito della comunione ecclesiale. In gergo scautistico si potrebbe augurare: buona strada!