Vita Cristiana

Pubblicato il 30 Novembre 2015 | di Redazione

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Il discorso del Vescovo Mons. Cuttitta in Piazza San Giovanni

Queste le parole del Vescovo Carmelo Cuttitta per salutare i cittadini della Diocesi di Ragusa e ringraziare le Istituzioni che hanno contribuito all’organizzazione della cerimonia di insediamento.

Ringrazio il Signore Sindaco Dott. Federico Piccitto e la coppia di sposi Valentina e Francesco Arangio per il caloroso benvenuto che mi è stato rivolto.

Oggi inizia il mio cammino in questo territorio. Avrò la mia residenza a Ragusa ed abiterò in questa città. Potrò così camminare insieme ai  cristiani di questa Diocesi. E con loro per camminare insieme a tutte le popolazioni che abitano il territorio Ibleo. Sarà un camminare intenso se Dio vorrà. Sono certo che potrò visitare spesso le diverse  comunità e territori, per ascoltare, imparare, visitare, incontrare, e poi pregare, sostenere, incoraggiare e parlare del Vangelo.

Ho avuto  notizia che la terra Iblea è generosa e laboriosa. Terra di frontiera dalle molteplici problematiche con le quali bisogna confrontarsi a diversi livelli sociali, culturali, economiche e ecclesiali.

Dal punto di vista ecclesiale sappiamo di dover fare riferimento alla gioia del Vangelo, attraverso l’annuncio costante e concreto dell’unica verità che viene da Cristo e genera gioia grande in chi si dichiara disponibile a far entrare nel suo vissuto il Signore Gesù.

Penso che nella sua essenza più profonda ogni responsabilità pubblica abbia come obiettivo il servizio a tutti gli uomini e a tutto l’uomo, affinché tutti possano soddisfare i propri bisogni materiali e spirituali, per vivere in pace, gustando la bellezza delle relazioni con gli altri e del sentirsi famiglia umana e per perseguire il desiderio di infinito che abbia il cuore di ciascuno. Credo sia questo il motivo per il quale laddove c’è la Chiesa, li si possono instaurare relazioni feconde tra questa e le diverse istituzioni.

Richiamo l’attenzione di tutti credenti e non credenti. Li dove si gioca il quotidiano della vita della gente, dove i problemi sono vivi e concreti i cristiani sono chiamati a dare coraggio, anima e prospettive. So quanto sia impegnativo il compito di Sindaco, e quando sia prezioso il servizio di ascolto delle sofferenze, dei bisogni, e anche delle lacrime dei concittadini. E immagino quanto sia impegnativo stabilire priorità quando le risorse sono sufficienti. Ma è proprio qui che si giocano le ispirazioni ideali e la politica diventa arte manifestando la sua vocazione di servizio al bene pubblico.

Immagino, anzi ne sono convinto, che i cristiani delle comunità si sentano pienamente cittadini dei territori che voi amministrate, e che cerchino, sia come comunità, sia come singoli, con i propri limiti, di portare il proprio contributo per la ricerca del bene comune. Io desidero inserirmi in questo cammino comune esprimendo fin da ora la stima, il rispetto, l’amicizia e assicurando il mio personale impegno a far si che ogni singola comunità cristiana sia testimone nel proprio territorio, anche sul piano sociale, del Vangelo della  carità.

Nelle Evangelii Gaudium Papa Francesco dice che “una fede autentica che non è mai comoda ne individualista implica sempre un profondo desiderio di cambiare il mondo, di trasmettere valori, di lasciare qualcosa di migliore dopo il nostro passaggio sulla terra”. Non sempre ne siamo all’altezza, come singoli e come Chiesa, ma questo resta ciò che il Vangelo ci chiede.

Abbiamo anche tanto da imparare da uomini e donne di buona volontà, da chi porta con fortezza e laicamente le proprie responsabilità, e da chi ogni giorno compie il suo dovere. Si tratterà  allora di un incontro tra realtà diverse che cercano insieme il bene e la giustizia. Il mio desiderio dunque è di continuare e alimentare l’incontro e la collaborazione auspicando anche le Istituzioni sempre collaborino tra loro per il bene comune.

Viviamo immersi in un tempo dove non mancano i conflitti a livelli diversi. Il Papa Francesco ci propone un Giubileo della misericordia. Chissà che questa categoria della misericordia ci ispiri tutti in questo cammino condiviso di ricerca del bene comune.

Vi ringrazio ancora di cuore per questo incontro, che mi fa sentire accolto non solo dalla comunità ecclesiale ma da tutta la comunità civile. In futuro ci saranno sicuramente occasioni per dialogare in modo più disteso, nei vostri rispettivi ambiti e territori.

Permettetemi anche di fare un ringraziamento sincero e sentito a tutte le Istituzioni che so essersi adoperate per la riuscita di questa giornata.”


Autore

"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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