Cultura

Pubblicato il 2 Gennaio 2016 | di Redazione

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“Spezzare il pane”, il nuovo libro di Enzo Bianchi

Durante queste feste di Natale, leggendo il nuovo libro di Enzo Bianchi (Priore di Bose), “Spezzare il pane – Gesù a tavola e la sapienza del vivere” (Einaudi), mi sono soffermato su un passo fondamentale del Vangelo di Marco (6,30-44).

Nel passo del Vangelo, sono essenziali tre atteggiamenti che Enzo Bianchi sottolinea nel suo libro: la ricerca della solitudine, il donarsi al prossimo e la condivisione nell’amore.

Solitudine: Gesù e i discepoli, fanno di tutto per cercare un luogo solitario per il riposo. I discepoli hanno già diffuso la buona novella, un impegno che non lasciava loro nemmeno il tempo per mangiare. Allora, Gesù pensa di condurli in un luogo per il riposo dalle fatiche. Questo richiede un altro sforzo, un altro viaggio. La solitudine è qualcosa che si cerca con sforzo! Ma ecco che mentre Gesù e i discepoli si incamminano verso questo luogo, la folla li vede. Allo sforzo dei discepoli corrisponde uno sforzo più grande: lo sforzo della folla  in cerca di una parola di salvezza. Questa ricerca di relazione è così importante che la folla precede lo sbarco di Gesù e dei discepoli. Sono due viaggi diversi, ma trovano nella condivisione e nell’incontro un comune sentire.

Donarsi agli altri: in questo passo del Vangelo è chiaro che è più importante donarsi alla folla, al viaggio disperato della folla, che cercare il proprio benessere individuale, il proprio riposo. Quando nel nostro cammino vorremmo dedicarci solo a noi stessi e cercare la nostra pace, ecco che la relazione e la capacità di ascolto diventano di primaria importanza. Ed è proprio in ciò, nella relazione umana, che senza troppi sforzi si può trovare la pace che si voleva cercare in solitudine. Gesù si trova di fronte a una scelta: o cercare un luogo di riposo per i suoi discepoli, o donarsi (come ha fatto durante tutta la sua vita) a tutti gli uomini che lo hanno cercato con sforzo. Di fronte a questo atteggiamento della folla, Gesù non può che commuoversi. Quello della folla è un viaggio disperato, un viaggio nel buio. Infatti mentre Gesù insegna, scende la sera, immagine delle tenebre. E mentre tutto sembra finire, mentre i discepoli lo invitano a congedarsi dalla folla, ecco che avviene un vero miracolo.

Condivisione: Il miracolo non è tanto la moltiplicazione dei pani e dei pesci, ma è il fatto che la ricerca della solitudine dei discepoli e la ricerca di salvezza della folla, trovano una comune “tavola” e un comune “cibo”. In questa condivisione c’è Salvezza! I discepoli avevano insegnato e predicato, ma non avevano trovato il tempo per mangiare. La folla cercava il pastore buono nel buio della sera, ma non arrivava da mangiare. Ed ecco che Gesù dona a tutti cibo da condividere e pace per tutti. Questo cibo è segno del cibo celeste: Gesù è il vero pane di Vita, in quanto capace di operare sempre condivisione. E questo pane non ha fine: “Tutti mangiarono e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane e anche pesci”.

E’ difficile, anche per un credente, pensare che il pane e i pesci si  siano moltiplicati. Ma, il vero insegnamento è che solo nella condivisione, nel dividere e nel distribuire a tutti quel poco che si ha, sta il vero miracolo: l’Amore!

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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