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Pubblicato il 8 Gennaio 2016 | di Agenzia Sir

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Maria Carmela Librizzi è il nuovo Prefetto al Palazzo del Governo

downloadAnnunziato Vardè (nella foto a sinistra) lascia il capoluogo ibleo perché destinato a svolgere le funzioni di Prefetto di Brindisi; gli subentra Maria Carmela Librizzi (nella foto a destra) che quindi lascia la carica di capo della commissione straordinaria del Comune di Augusta, nel siracusano.
La Librizzi è originaria di Catania , ha 57 anni ed è stata capo di gabinetto e dirigente dell’Ufficio immigrazione della Prefettura di Ragusa fino al 2007, anno in cui viene trasferita a Venezia. Dopo essere stata nominata prefetto la funzionaria ha guidato la commissione straordinaria al comune di Augusta, che era stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Annunziato Vardè, 55 anni, calabrese di Vibo, lascia Ragusa dove si era insediato nel novembre del 2012, e prima di lasciare il capoluogo ibleo ha reso pubblico un caloroso messaggio di saluto che così esordisce: “E’ con grande dispiacere che, al termine del mio incarico, lascio questa terra iblea per andare a svolgere le funzioni di Prefetto nella provincia di Brindisi.download (1)
Porterò sempre nel cuore questa provincia, il calore sincero della sua gente laboriosa e accogliente, che ha sempre dimostrato grande senso civico ed incondizionata fiducia verso l’istituzione che rappresento. Non è possibile dimenticare la grande bellezza di questo territorio con il tardo Barocco – patrimonio dell’umanità – di Ragusa con Ibla, Modica e Scicli; l’amenità del suo litorale che si estende per oltre 100 chilometri, l’incantevole paesaggio del suo entroterra.
Ho cercato di corrispondere al meglio alla considerazione che mi è stata riservata, profondendo il massimo impegno per contribuire alla risoluzione delle problematiche che inevitabilmente affliggono anche questo territorio, con spirito di servizio e vicinanza alla gente, principi a cui ho sempre improntato la mia attività, nella consapevolezza che non è più tempo di autoreferenzialità, ma è necessario qualificare la propria funzione con un proficuo apporto finalizzato al miglioramento della condizione civile”.
Vardè ha quindi ricordato le tappe salienti del suo mandato e gli accadimenti che si sono succeduti in questi tre anni della sua permanenza in questa provincia . Ha parlato quindi della crisi economica iniziata nel 2008 e che ancora permane , e che ha coinvolto enti pubblici fondamentali per l’economia locale, eventi che hanno richiesto una attenta attività di mediazione nelle tante vertenze di lavoro, sia in ambito aziendale sia riguardo i pubblici dipendenti dei Comuni – afflitti da gravi problemi finanziari -, del Consorzio di bonifica, nonché i forestali ed i lavoratori della formazione professionale, in un crescendo di difficoltà legate alla progressiva riduzione delle entrate che ha avuto riflessi sulla capacità degli enti pubblici di erogare i servizi di competenza, come i servizi ai disabili da parte della ex provincia.rie, problematiche mai trascurate dalla Prefettura.
Il Prefetto ha poi continuato:”Ho vissuto insieme momenti indimenticabili per la provincia, come lo “start-up” dell’aeroporto di Comiso, l’avvio dei lavori di realizzazione del primo tratto autostradale (Rosolini-Modica) a cui tanta attenzione è stata dedicata – soprattutto per predisporre le necessarie misure contro le infiltrazioni mafiose – insieme al raddoppio della SS 514, progetto che in questi anni ha fatto importanti passi avanti che hanno consentito di mantenere gli impegni finanziari, ma che richiede ulteriore attenzione”.
Tra le problematiche di ordine e sicurezza pubblica affrontate nell’ambito del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, hanno richiesto molta attenzione i fenomeni di criminalità predatoria e lo spaccio di stupefacenti; ma grande attenzione è stata dedicata anche ai fenomeni sintomatici di una possibile riorganizzazione della criminalità organizzata, ed in tale contesto sono stati adottati provvedimenti dolorosi ma inevitabili per stroncare sul nascere tentativi di infiltrazione mafiosa in una amministrazione comunale, a tutela della sua comunità. Da ricordare anche le specifiche iniziative finalizzate al contrasto dello sfruttamento della manodopera straniera nelle campagne.
Avviandosi alla conclusione Vardè ha sottolineato che la provincia di Ragusa “ è ormai conosciuta nel mondo, con Pozzallo, come uno dei maggiori approdi dell’imponente flusso di migranti in atto: in due anni e mezzo sono transitati dal Centro di primo soccorso e accoglienza circa 50.000 migranti, la gestione di questo fenomeno, di dimensioni bibliche, ha richiesto un impegno incessante ed una spasmodica attenzione ed ha riservato momenti dolorosissimi che non potrò mai dimenticare. Ho ancora davanti agli occhi l’immagine dei 13 poveri corpi allineati sulla spiaggia di Sampieri ed i 45 cadaveri stipati nella stiva di una motobarca da pesca, morti asfissiati e recuperati con grande difficoltà grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco, nel porto di Pozzallo. Il fenomeno dell’immigrazione in questa provincia si percepisce nella sua tangibile drammaticità e ha richiesto interventi continui anche sotto il profilo dell’integrazione, pianificati in molte riunioni del Consiglio territoriale per l’Immigrazione. Tre anni e due mesi volati via, in un lavoro intenso che mi ha molto arricchito professionalmente e umanamente facendomi vivere una esperienza esaltante, ma che ho potuto svolgere, spero in modo proficuo, grazie alla disponibilità ed alla collaborazione che ho riscontrato a tutti i livelli”. Al termine ha rivolto i suoi sinceri ringraziamenti al Questore, ad Enti, Istituzioni, Forze dell’Ordine , alla Capitaneria di porto , ai sindaci dei Comuni iblei, alle strutture dell’Azienda Sanitaria, ai funzionari e a tutto il personale che vi opera.
Un affettuoso saluto ha rivolto ai due Vescovi, quello Emerito mons. Paolo Urso ed al nuovo mons. Carmelo Cuttitta. Ringraziamenti anche al mondo della Giustizia, a quello della scuola, agli organi di informazione, a tutto il personale della Prefettura, per finire ai cittadini della provincia, che con la loro benevolenza gli hanno consentito di svolgere con grande soddisfazione il suo incarico fino in fondo.

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