Vita Cristiana

Pubblicato il 13 Gennaio 2016 | di Redazione

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La sfida della realtà: osare più Vangelo!

Una ricca e varia kermesse di quattro giorni cui hanno partecipato in 26 incontri quasi 100 relatori, 500 membri dei Gruppi di dottrina sociale della Chiesa provenienti da tutta Italia, un grandissimo numero di giovani, e alcuni imprenditori che hanno allestito 30 stand negli spazi dell’Ente Fiera di Verona nell’ambito di Job Orienta.

Monsignor Adriano Vincenzi – presidente della Fondazione Toniolo che promuove il Festival – chi meglio di lei, dato che ne è l’ispiratore ed il coordinatore, può dirci cos’è il Festival della Dottrina sociale?

Galantino_Vincenzi«Il Festival – risponde – è un momento in cui si intrecciano positività, problemi, fatiche, volti, relazioni, cultura, esperienze, azioni, motivazioni, spiritualità, incontri e idee, ma da questo intreccio, che riflette il quotidiano, ci auguriamo che ognuno possa raccogliere nuova forza per la ricerca della verità e per interpretare e sviluppare le novità raccolte nel presente».

Il tema di questa quinta edizione, che si è svolta a Verona dal 26 al 29 novembre, è “La sfida della realtà”. In cosa consiste questa sfida?

«La scelta del tema è ispirata dall’Evangelii Gaudium e si muove nella linea della dottrina sociale della Chiesa, che non ha mai ceduto all’utopismo o al moralismo, ma ha sempre fondato i suoi insegnamenti su un sano realismo. La realtà rappresenta una grande sfida quando pone nuovi quesiti, sollecita nuove risposte, costringe ad un cambiamento operoso, rilancia l’insostenibilità di certe decisioni. Non possiamo accettare un pensiero diffuso che si muova con indifferenza rispetto all’aumento delle disuguaglianze, allo scandalo della fame, all’arricchimento con il traffico di armi e di esseri umani, all’ingiustizia di fare i soldi con i soldi invece che con il lavoro. La realtà pone la sfida della partecipazione, della condivisione, della ricerca di nuovi assetti economici e finanziari rispondenti ai bisogni reali di molti in contrasto con l’egoismo vergognoso di pochi. La realtà chiede valori e verità».

Ha riassunto l’esperienza di quest’anno a Verona con tre parole: bellezza, essenzialità e passione. In che senso?

«Bellezza, perché questo evento è stato una vera esperienza spirituale, dobbiamo ritrovare il lato positivo delle persone nonostante ne notiamo i limiti, vivere i rapporti in profondità, lavorare sui problemi con un altro stile. Essenzialità nel parlare, lasciamo più spazio ai fatti e saremo semplici. Passione: non obbediamo a strutture, attratti dal prenderci cura del territorio e delle altre persone ci impegniamo e diventiamo capaci. È qui la forza del Festival».

Ai lavori era presente anche monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, che conferma che la sfida della realtà, come afferma monsignor Vincenzi, è quella del cambiamento operoso. «La sfida della realtà – afferma il segretario generale della Cei – chiede senz’altro un cambiamento. Il consumismo, l’idolatria del denaro, le troppe disuguaglianze e ingiustizie, l’omologazione al pensiero dominante sono un peso da cui ci vogliamo liberare sapendo che la soluzione dei problemi concreti non viene dai soldi ma dalla fraternità che si fa carico dell’altro. Anche nella Chiesa Italiana è un momento di grande cambiamento e come in tutti questi momenti, c’è chi oppone resistenza, chi fa fatica ad adeguarsi alle continue esortazioni del Papa ad una Chiesa più vicina ai dettami evangelici. Ma questo è naturale; diversa è la questione di chi fatica a riconoscersi in questo cambiamento, perché sorgerebbe il problema di riconoscersi nel Vangelo: cosa che per un cattolico è esiziale. Papa Francesco non sta proponendo un cambiamento che si può interpretare solo con parametri sociologici o antropologici: il suo unico parametro è il Vangelo. Mi preoccuperei se un sacerdote o un vescovo, o un laico, dopo il primo anche comprensibile smarrimento, continuasse a dire no alle parole di Papa Francesco: ci sta dicendo solo Vangelo. Ci invita a osare più Vangelo».

Come lo scorso anno anche stavolta Papa Francesco ha inviato ai partecipanti al Festival un video messaggio che, sul tema del cambiamento, così afferma: «Il cambiamento vero parte innanzitutto da noi stessi ed è un frutto dello Spirito Santo», è richiesto «alle nostre strutture: è preferibile essere flessibili per rispondere meglio ai bisogni concreti, che difendere le strutture e rimanere ingessati. Fare un po’ di pulizia, aumentare la trasparenza, recuperare freschezza, genuinità e agilità fa bene alle strutture e alle persone».

Durante il Festival interessanti le premiazioni di alcune persone, la maggior parte imprenditori, con varie motivazioni accumunate tutte da un impegno etico verso gli altri. Molti i temi trattati da approfondire, mentre restano chiare alcune direttrici del cambiamento come sfide da rilanciare nell’attuale realtà ecclesiale, sociale e politica: la corresponsabilità, la condivisione e la cooperazione.

di Renato Meli

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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