Vita Cristiana

Pubblicato il 20 Gennaio 2016 | di Redazione

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La prima tappa del presepe biblico con le scene di tutta la vita di Gesù

Nel suggestivo scenario del complesso architettonico monumentale della chiesa barocca di Sant’Antonio Abate, piccolo Spasimo vittoriese, cuore del centro storico della città di Vittoria, è stato allestito il presepe biblico “Il Cielo sulla terra: et Verbum caro factum est” (Gv 1,14).

È un progetto nato quest’anno e maturato assieme a don Vittorio Pirillo e ad alcuni giovani e adulti di Azione Cattolica della basilica di San Giovanni Battista che nella sua versione definitiva – ci auguriamo tra qualche anno – comprenderà la rappresentazione di tutta la vita di Gesù, dall’Annunciazione fino alla Resurrezione con un’attenzione particolare alle vicende evangeliche in cui è presente anche il nostro patrono Giovanni Battista.

AnnunciazioneLe ambientazioni che abbiamo realizzato evocano i paesaggi tipici e le architetture della Terra Santa, rappresentate come delle quinte teatrali in un allestimento armonioso che tiene conto, integrandola, anche della struttura architettonica recentemente recuperata, che fa da cornice.

La voce narrante è quella fedele della Parola, visibile grazie ad una selezione dei testi dei Vangeli, che, posti lungo tutto il percorso, accompagnano i visitatori, in un binomio Parola-rappresentazione che arricchisce e riempie di significato il presepe.

Le atmosfere e le suggestioni sono ispirate al brano del libro della Sapienza «Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a metà del suo corso, la tua Parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale, si lanciò in mezzo alla terra…» (Sap 18, 14-15) che – come ci ricorda don Tonino Bello nella preghiera “Maria, donna del silenzio” – «un tempo si leggeva a Natale facendoci trasalire di meraviglia».

In questa prima fase di realizzazione del progetto, abbiamo voluto rappresentare i momenti più importanti legati alla nascita di Gesù sin dal suo concepimento, avvenuto con l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele a Maria, proseguendo con la visitazione della Vergine alla cugina Elisabetta, i Magi in cammino dall’Oriente, la ricerca affannosa da parte di Maria e Giuseppe di un alloggio a Betlemme, la grotta della Natività, e concludendo con la scena che rappresenta la Sacra Famiglia che fugge in terra d’Egitto.

Non mancano scene e personaggi caratteristici del presepe tradizionale come u ziì Innaru (zio Gennaio), vecchio infreddolito, che accende un fuoco vicino alla grotta per scaldarsi e riscaldare il Bambinello e Benino, per noi siciliani Susi Pasturi, pastore dormiente, ispirato dal Vangelo di Luca nel quale si dice che «C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge» (Lc 2, 8), ai quali viene dato, dagli angeli, il primo annuncio della nascita di Gesù. Secondo un’antica leggenda bisogna stare attenti a non svegliare il pastore Benino – diventato oggi anche simbolo di una vita vissuta in armonia con il creato – che in quel momento sta sognando il presepe in cui egli stesso dorme perché, se destato, tutto scomparirebbe all’istante.

Unica grande assente è la stella che guidò i Magi, ai piedi della mangiatoia per adorare il Dio Bambino, il Messia venuto sulla terra non solo per il popolo d’Israele ma per salvare l’intera umanità rappresentata proprio dai saggi dell’Oriente. Nel loro lungo viaggio, intrapreso perché hanno saputo leggere e riconoscere nel cosmo la presenza di Dio, per arrivare alla meta, è stato fondamentale l’ascolto delle sacre scritture; dunque, è la Parola l’unica vera stella dalla quale dobbiamo farci accompagnare nel cammino della nostra vita e che nel nostro presepe illumina il percorso dei visitatori.

A dare forma ai personaggi evangelici sono le straordinarie figure artistiche realizzate dal rinomato ceramista calatino Vincenzo Velardita, autore anche di tutti gli altri personaggi che fanno da contorno

di Luciano D’Amico

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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