Pubblicato il 2 Marzo 2016 | di Redazione
0Tre modi di vivere e pensare la salvezza
Ci sono almeno tre modi di vivere e pensare la salvezza dell’uomo e della sua anima.
Per la filosofia greca, il mondo è già salvo! L’uomo come unico mezzo per raggiungere la salvezza ha il pensiero. La salvezza sta nella gnosi-conoscenza. L’immagine più chiara di questo modo di pensare, è descritta nel Mito della caverna di Platone. Anche se rimane sempre misterioso come l’uomo, incatenato nella caverna, riesce a liberarsi e a contemplare la Verità (il termine greco è έξαίφνης, istante, attimo, momento improvviso. E’ un dono?), è pur sempre vero che solo quella conoscenza salva, perché riesce a far vedere le cose nella loro essenza-verità.
Per la religione ebraica, a salvare l’uomo è l’osservanza della Legge, ma nello specifico è solo il Signore che salva! In innumerevoli passi dell’Antico Testamento emerge questa visione del mondo. L’emblema è il libro di Giobbe, ma uno dei passi più poetici è il Salmo 23: “se anche vado nell’oscura valle della morte non temo alcun male, il tuo bastone e la tua verga mi consolano e tu sei con me”.
Nel cristianesimo le cose cambiano. Non è più solo Dio a salvare, ma è soprattutto la fede nel Figlio che Lui ha mandato per salvare il mondo intero. Fede in greco si dice pistis, e nella filosofia pagana, questa era una parola insignificante, addirittura al di sotto della doxa, dell’opinione. Col cristianesimo, questa parola diventa fondamentale, perché ciò che salva è la pistis in Gesù, uomo come ogni uomo, ma anche Dio, quindi Cristo! In più, è fondamentale l’importanza del corpo, perché “il Verbo si è fatto carne” (Gv 1, 14), e la resurrezione eterna sarà dei corpi (della resurrezione dell’anima avevano già ampiamente parlato i pagani). Un altro tassello fondamentale, è sicuramente l’intervento nel mondo dello Spirito santo dopo la morte-resurrezione di Gesù.