La Via Crucis e le immagini di Franco Cilia che toccano il cuore
Tempo di Pasqua, tempo di preghiera e di meditazione sulla “Via Crucis”. Molti pensano che la “Via Crucis” sia una preghiera per anziani, un pio esercizio ripetitivo poco adatto ai giovani. L’esperienza dice che alcune forme di orazione sono diffuse nel mondo giovanile più di quanto si pensi. Se poi al percorso di preghiera si aggiunge una pennellata artistica, l’esperienza spirituale tocca due volte il cuore. É il caso della “Via Crucis” la cui sequenza testuale è guidata da immagini. Una iconografia che accompagna il lettore verso la “Via della Croce”, ricostruendo il percorso doloroso di Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota, artisticamente rivisitata attraverso l’anima pittorica del maestro Franco Cilia. Sue, infatti, le opere riprodotte sull’opuscoletto “Via Crucis Via di Misericordia” mentre il contenuto è tratto dal sussidio Quaresima 2016 predisposto dalla Conferenza episcopale italiana.
«Nell’articolare le immagini – confessa l’artista – è stato il passo di Luca (Lc 9, 23) a ispirarmi, in particolare quando l’evangelista dice “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”. E il soffrire diventa dolce quando si ama».
Sono in tutto 15 le icone tratte dalle sue opere, in cui si nota un Cristo che, nonostante abbia subìto la spaventosa flagellazione, riscatta e vivifica le nostre fibre più segrete.
Quando Gesù cade per la prima volta, si accascia ai piedi dei soldati che imprecano e minacciano. Accanto al Cristo un’umanità decaduta che dall’artista è schematicamente tratteggiata da semplici ombre sagomate e che simboleggiano il lato oscuro della personalità individuale. Cilia, però, rovescia il rapporto metaforico codificato dalla tradizione tra tenebre e luce, proiettando sulle sagome quanto più radicalmente si oppone, ovvero lo splendore proveniente dal Cristo.
La sequenza iconografica culmina con la risurrezione. Essa è un «evento dentro la storia che – spiega Cilia – infrange l’ambito della storia e va al di là di essa».