Pubblicato il 15 Marzo 2016 | di Redazione
0La Processione del Venerdì Santo a Ragusa
La processione dei “Misteri” del Venerdì Santo a Ragusa nasce nell’ultimo quarto del secolo XIX. Infatti quando nel 1865 la città si divise nei due comuni di Ragusa e Ragusa Inferiore, poi modificato in Ragusa Ibla, tra le altre cose venne modificata anche la modalità di celebrazione della Settimana Santa che precedentemente prevedeva alcuni momenti in una parte della città ed alcuni momenti nell’altra.
La Domenica delle palme la celebrazione iniziava nella chiesa di San Giovanni e si concludeva nella chiesa madre di San Giorgio, durante la settimana le confraternite si recavano processionalmente a San Giorgio per l’adorazione del SS Sacramento, il Giovedì Santo si svolgeva la processione del Cristo alla colonna che usciva dalla chiesa di San Giovanni ed infine il Venerdì Santo la processione con il Cristo morto e la Madonna addolorata che usciva dalla chiesa di San Giorgio. Con la divisione della città anche le celebrazioni vennero separate e in ogni parte della città si svilupparono celebrazioni autonome. Quelle che si svolgevano nel quartiere Inferiore variarono di poco, aggiungendo solo qualche gruppo statuario nella processione delle confraternite, mentre quelle del quartiere superiore furono modificate introducendo, nei primi giorni della Settimana Santa le processioni dei simulacri raffiguranti episodi della passione, detti “Misteri”, che si recavano nella chiesa di San Giovanni per l’ adorazione del SS Sacramento. Il Venerdì Santo poi erano tutti i gruppi statuari a comporre la processione che partendo da piazza delle Logge, nome antico di piazza San Giovanni, percorreva le strade della città. I gruppi statuari erano di competenza dei diversi gruppi sociali: Gesù nell’orto era di pertinenza dei braccianti agricoli, detti “jurnatari” perché lavoravano “a giornata”, il Cristo alla colonna, di pertinenza dei contadini, i “massari” , l Ecce Homo, di pertinenza dei carrettieri, il Crocifisso, di pertinenza degli artigiani, detti “nobile maestranza”, la Deposizione dalla croce, di pertinenza dei lavoratori delle miniere di asfalto, detti “picialuori”, la Pietà, ancora di pertinenza degli artigiani, il Cristo nell’urna, di pertinenza del clero e la Madonna addolorata di pertinenza dei nobili, detti “ cavalieri”. L’ordine della processione rispecchiava la condizione sociale delle diverse categorie: più si era indietro più alto era il prestigio. Questo spiega anche il motivo per cui gli artigiani portavano in processione due gruppi statuari. Inizialmente infatti avevano solo quello del Crocifisso ma, qualche tempo dopo, attorno alla fine del secolo XIX, i lavoratori delle miniere fecero realizzare un loro gruppo statuario da portare in processione, che raffigurava la Discesa dalla croce e pertanto andava posizionato dietro il Crocifisso. In questo modo nell’ordine della processione gli artigiani venivano prima dei lavoratori delle miniere e quindi mostravano di avere un prestigio un prestigio sociale inferiore. Dopo qualche anno di dispute durante le quali cercarono di impedire la partecipazione del gruppo statuario della Discesa dalla croce, finalmente gli artigiani fecero realizzare un nuovo gruppo statuario raffigurante la Pietà da collocare dietro la Discesa dalla croce e ristabilire cosi l’ordine delle preminenze. Dagli anni ’60 dello scorso secolo i gruppi statuari, a cui si è aggiunto recentemente quello di Gesù che porta la croce, non sono più legati alle diverse categorie sociali ma sono portati in processione dalle comunità parrocchiali nelle cui chiese sono custoditi.
di Giuseppe Antoci