Vita Cristiana

Pubblicato il 18 Marzo 2016 | di Redazione

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Padre Pavone: la santa battaglia della sua vita sacerdotale

La parabola della vita di questo Sacerdote di Cristo si può dire che si è svolta in maniera responsabile e coerente, fedele ed organica con i segni dei tempi e le sollecitazioni che sono scaturite dai problemi e dalle domande della nostra Chiesa di Ragusa e dalla evoluzione tumultuosa della società civile, spirituale, economica e politica ragusana, catapultata in processi di cambiamento non solo endogeni ma anche esogeni e strategici di livello globale, riguardanti una geopolitica mondiale della Pace e della Guerra tra Est ed Ovest durante la controversa vicenda della costruzione della Base dei Missili Cruises a COMISO.

Padre Mario Pavone insieme ad altri sacerdoti e parroci, nel contesto siciliano, nazionale ed europeo, si videro coinvolti ed impegnati a testimoniare il loro pacifismo cristiano con tutti quelli che venivano a Ragusa a protestare contro la decisione della NATO e del governo italiano di procedere al riarmo e al riequilibrio dei missili a testata atomica Cruises americani in rapporto con gli SS20 sovietici. La costruzione e la benedizione di una Chiesa nella BASE missilistica di COMISO, voluta dal Vescovo, Mons. Angelo Rizzo, come segno di Pace in una struttura di guerra, provocò divisioni e contrasti nel mondo cattolico e all’interno della Chiesa Italiana e diocesana.

Mario-PavoneIn questa singolare e imprevedibile situazione spirituale e pastorale, padre Pavone testimoniò la sua contrarietà alla decisione bellicista, che offendeva la nostra fede cristiana e la vocazione pacifica del nostro popolo e della nostra Chiesa Cattolica, ma non arrivò, però a ribellarsi e a disubbidire al suo Vescovo, si affidò al Suo discernimento pastorale e ubbidì, insieme a pochi altri, per coerenza sacerdotale. Egli aveva ben presente la vicenda di don Milani secondo il quale non sempre l’ubbidienza è una virtù. Don Mario quindi decise di dare pubblica testimonianza (a denti stretti!) del legame forte e sacramentale di lui Sacerdote con il proprio Vescovo. Non è questo l’unico episodio di chiara relazione comunionale né è riconducibile la sua vita sacerdotale a questa modalità di vivace contrasto o di affermazione della propria e dotta libertà di opinione soggettiva. Era sincero e lucido sino al rigore della documentazione e della ricerca.

Non si deve dimenticare che padre Mario si era formato nella spiritualità della Ecclesia nascenti e nel mito affascinante di Scacerdozio e Poesia del grande Vescovo Francesco Pennisi che lo aveva inviato a studiare a Roma insieme con padre Bentivegna, padre Occhipinti e padre Ferraro. Erano i nuovi sacerdoti che costituivano il team dei collaboratori del Vescovo impegnati a servire la Chiesa diocesana con competenza e impegno formativo e pastorale. Impegnato nello studio della Musica sacra (al Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma) e finì per approfondire una dimensione teologica e pastorale di rinnovamento conseguendo la Licenza in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense e per sperimentare nelle parrocchie dell’URBE la attuazione delle nuove vie della riforma conciliare. Conseguì successivamente presso l’Università di Catania la laurea in filosofia discutendo la tesi “Uomo, Natura e Luce nel pensiero filosofico e scientifico di G.B. Hodierna” e pubblicando due volumi su Hodierna (Introduzione al pensiero, Setim editrice 1981. a cura della Amm. Comunale di Ragusa).

Riferimenti precisi e puntuali si trovano in “Uomini illustri della provincia di Ragusa” diretta da Luciano Nicastro (inserto della Rivista <Quaderni Iblei> n.1/87). Padre Pavone costituiva per noi intellettuali cattolici di quel tempo un riferimento importante per organizzare la testimonianza culturale cattolica nella nostra diocesi. Egli arrivò a fare una scoperta di alto valore scientifico ed accademico riguardante il ritrovamento nell’Archivio capitolare di Vigevano di scritti di G.B. HODIERNA (il Galileo di Sicilia!) che attraverso il < Nunzio del secolo cristallino> si rivela, a detta di Salvatore Dipasquale, come < un autentico scienziato moderno>. Da quel momento fu dimensionata la qualità della grande scoperta e della ricostruzione del pensiero e delle opere di G.B. Hodierna, sacerdote e scienziato ragusano (n. il 13 aprile 1597 e m. a Palma di Montechiaro il 6 aprile 1660).

La sua vita sacerdotale e pastorale cambiò notevolmente in verità, quando il Vescovo Pennisi lo chiama nel 1971 e lo nomina Parroco della nuova parrocchia di San Pio X nella periferia di Ragusa Nord, sopra il Liceo Scientifico “E.Fermi”. Da quel momento egli da un garage incominciò a vivere per i suoi parrocchiani, a vivere di loro e per loro, considerandoli una “ecclesia nascenti” e una dimensione civile, sociale e democratica della città di RAGUSA, nella logica della battaglia per il Consiglio di Quartiere come luogo di dibattito e di partecipazione alla vita della Città e del Consiglio Comunale. Insegnò loro a parlare e vivere nell’amore di Cristo e a testimoniare il battesimo. Invitava tutti nella sua Chiesa/Garage mobile come se fosse Parroco della Cattedrale e non invece più propriamente un Parroco di periferia con una visione alta di impegno e di formazione e di pratica sacramentale. Egli, in ginocchio, chiedeva a se stesso il massimo di sacrificio e di impegno e pretendeva da tutti rigore e donazione permanente al massimo possibile. Chiedeva a tutti un servizio intellettuale e pastorale a tutti per la parrocchia, la città e soprattutto per i suoi giovani. L’animazione cristiana e umana della sua parrocchia si coniugava con la dimensione civile e culturale del quartiere/ZONA come luogo di confronto e di proposte per una città a misura di uomo e di cittadinanza democratica.

Sui temi caldi fu sempre molto attivo e si faceva collaborare dagli intellettuali cattolici e dai laici di orientamento culturale e politico “laico”. Basti ad esempio: “Il dibattito, la Messa e la preghiera collettiva sull’assassinio del Martire Arcivescovo OSCAR ROMERO e la ricerca sulla CHIESA Comunità di base con il lavoro teorico-pratico dei gruppi di impegno ecclesiale”.

Recentemente lavorava attorno alla documentazione dell’attuazione del Concilio Ecumenico Vaticano II nella nostra Diocesi di Ragusa e mi aveva chiesto documenti e una memoria a riguardo. Lavorava in collaborazione con la Facoltà Teologica di Sicilia a Palermo e spesso chiedeva a me che vi insegnavo di tessere un rapporto e una comunicazione di scopo accademico. Il sogno di tanti lunghi anni di impegno e sacrificio fu quello di costruire con il concorso di tutti parrocchiani, i fedeli della città intera,le forze sociali e culturali municipali e provinciali, il concorso dei partiti politici (tutti e di tutti i colori!) presenti in Giunta o nel Consiglio Comunale di sostenere, appoggiare e votare per il terreno, l’approvazione del progetto e la edificazione in grande della Sua CHIESA di San Pio X. Spesso li redarguiva quando non capivano l’importanza e la necessità morale e spirituale ma anche democratica e laica della CHIESA di periferia per contrastare l’insicurezza e la devianza sociale e creare un ponte di valori e di fiducia nelle istituzioni comunali e politiche della vita comunitaria della città di Ragusa che era “cresciuta dalla rovina di Ibla” come recita lo stemma della città. Ora era stato felice della avanzata costruzione di fronte al Liceo Scientifico e avendo ricevuto anche con i fondi dell’8 per mille da parte del Vescovo Paolo Urso un aiuto consistente per accelerare e concludere la tanto agognata costruzione,pensava che ormai era prossima la tanto attesa inaugurazione. Raccoglieva offerte da ogni parte e pensava che stesse per concludersi il suo impegno e che si potesse finalmente dedicare con serenità, nella sua vecchiaia inferma a pregare e ad effettuare un grande TE DEUM.

Il Signore lo ha baciato e chiamato nel Suo Paradiso a vedere dal Cielo la sua bella Parrocchia di San Pio X in Ragusa e a continuare la liturgia della Pasqua di Resurrezione quella dell’Amore più grande e non c’è amore più grande di quello di colui che dà la propria vita per i propri amici, come ci ha insegnato Gesù Cristo Il Signore Crocefisso, morto e Risorto.

Padre Mario proteggi dalla finestra del Cielo la nostra Chiesa e la nostra città.

Ad majorem gloriam Dei

Il tuo antico amico.

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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