Cultura

Pubblicato il 15 Aprile 2016 | di Agenzia Sir

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Giovanni Occhipinti, un maestro che ha ancora tanto da insegnare

Un grande letterato onore a vanto della nostra terra: Giovanni Occhipinti, poeta, scrittore, saggista e critico letterario

Ricordare uomini e opere nostrani riteniamo sia un dovere per mantenere alto il senso della nostra ragusanità. Oggi lo facciamo con un personaggio emblema del mondo letterario e culturale conosciuto in terra iblea e nel continente. L’evento è il traguardo delle sue prime ottante primavere.

Un accenno alla figura del grande letterato onore a vanto della nostra terra: Giovanni Occhipinti, poeta, scrittore, saggista e critico letterario è considerato dalla critica fra le voci più significative del secondo Novecento. Nato a Santa Croce Camerina nel 1936, vive a Ragusa dove ha insegnato per oltre trent’anni, anche da docente di scrittura creativa. Presente in numerosi saggi e antologie italiane e straniere, ha vinto premi letterari di prestigio. Alle opere di narrativa, poesia, saggistica letteraria si aggiunge l’intensa collaborazione con quotidiani e riviste letterarie italiane ed estere. Ha fondato e diretto, insieme a Giorgio Bàrberi Squarotti, le riviste “Cronorama” e “Trasmigrazioni” (quest’ultima edita dal centro studi “Feliciano Rossitto”).

Numerosissime le sue opere. Oggi ci soffermiamo a parlare (ma non è un compito facile) del suo libro “Incontrare il tempo”… un libro a struttura polivalente con episodi narrativo-memoriali a carattere saggistico e filosofico-letterario, come egli stesso lo definisce, «un’autobiografia in certo senso trasversale, ma anche luogo di rivisitazione del Tempo e di sé attraverso l’esercizio del ricordo…Quasi una confessione sul filo della memoria e un recupero di personaggi, di immagini e di affetti: la restituzione o forse la riappropriazione nostalgica di un pezzo di vita».

L’autore rivive il “suo” tempo ricordando personaggi, tanti, tanti personaggi della eccelsa levatura, ad esempio, Fortunato Pasqualino, Karol Woityla, Gesualdo Bufalino, Giorgio Bàrberi Squarotti (il suo maestro), Salvatore Fiume, Leonardo Sciascia, Piero Guccione, Giuseppe Zagarrio, padre Pio da Pietrelcina. E tra i su citati personaggi ci piace soffermarci su quest’ultimo: la fetta di libro dove sono narrati gli episodi vissuti dall’autore incontrando il frate con le stimmate è forse a nostro avviso la più suggestiva anche perché racchiude mezzo secolo di vita “personale” vissuta dallo scrittore che qui si racconta incurante della moderna “privacy”.

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