Pubblicato il 17 Aprile 2016 | di Vito Piruzza
0L’Ecumenismo delle azioni, le chiese cristiane faro della nostra civiltà
Fin dall’elezione al soglio pontificio Papa Francesco ha reso ben chiara l’intenzione di dare una forte scossa alla Chiesa.
Quel suo insistere nel qualificarsi vescovo di Roma era un messaggio chiaro all’interno della Chiesa in termini di maggiore collegialità, ma era anche un messaggio ecumenico inequivocabile lanciato ai fratelli ortodossi di apertura dottrinale.
Il messaggio è giunto forte e chiaro se dopo tanti secoli si è finalmente verificato a Cuba l’abbraccio con il patriarca Kirill. In quella occasione Papa Francesco ha detto una frase illuminante: «… ci siamo trovati d’accordo nel fatto che l’unità si costruisce camminando».
Francesco rispetto al dibattito sul primato o alle dispute teologiche privilegia come sentiero ecumenico il camminare insieme nel mondo dando risposte concrete all’umanità che soffre, sicuro che davanti alla sofferenza la consapevolezza della fratellanza umana assottiglia le differenze fino ad annullarle, come nella parabola del Buon Samaritano.
Per Francesco l’umanità che soffre oggi ha il volto delle moltitudini che fuggono da guerre e dittature, che rischiano la vita loro e dei loro cari nella traversata del Mediterraneo e si trovano alla fine davanti i muri dell’egoismo delle cosiddette nazioni “avanzate”, non a caso la sua prima visita pastorale da Pontefice ha avuto come meta Lampedusa.
In questo contesto si inquadra la notizia del Papa che vuole visitare l’isola di Lesbo, diventata per la Grecia un luogo simbolo del fenomeno migratorio e dei suoi risvolti umanitari, assieme al patriarca di Costantinopoli e all’arcivescovo di Atene; non sfugge l’alto valore simbolico del viaggio proprio nel momento in cui comincia l’attività di espulsione dalla Grecia verso la Turchia di migliaia di persone.
La visita congiunta delle due massime autorità religiose europee suona come una sottolineatura del cinismo europeo di fronte all’emergenza umanitaria.
E segna un punto a favore del riavvicinamento tra la Chiesa Latina e quella d’Oriente tramite “l’ecumenismo delle azioni”.
Non sappiamo se questo viaggio sarà effettuato, e se lo sarà nei termini ipotizzati, ma una cosa è sicura: le Chiese Cristiane stanno ancora una volta rivestendo quel ruolo di coscienza critica e di stimolo delle coscienze che è loro naturale e che nei momenti critici per l’umanità ha costituito sempre l’ancora di salvataggio della nostra civiltà.