Pubblicato il 9 Maggio 2016 | di Redazione
0I bambini vanno in gita scolastica
Maggio è stagione di gite scolastiche e di ansie per le mamme. Pochi eventi riescono a catalizzare le ansie genitoriali, come le gite scolastiche, in particolare di quelli che frequentano le scuole elementari. I genitori italiani hanno molte esitazioni nel responsabilizzare i figli, perché ne temono i rischi collaterali. Spesso hanno un solo figlio e lo iperproteggono. L’acquisizione di autonomia rafforza la loro stima e la loro capacità di controllare le situazioni. Il bambino deve iniziare presto ad assumere un’immagine di se stesso solida.
Chi non ricorda con piacere le uscite giornaliere extrascolastiche o soggiorni di 3-4 giorni fuori con la classe? Sono esperienze di enorme importanza per i bambini, al di là degli itinerari didattici proposti, da quelli artistici, a quelli naturali o storici. I bambini hanno la possibilità di sperimentare le proprie autonomie, in un contesto protetto dalle maestre, divertente perché l’esperienza è condivisa coi compagni, educativo poiché l’educazione non è solo l’arte di imparare le buone maniere, ma anche di stare in un contesto diverso da quello quotidiano.
Quando i piccoli salgono sul pullman o escono da scuola in fila mano nella mano col compagnetto, per la mamma è un tuffo nel cuore e la lacrimuccia scende inevitabilmente. Ciò che assale queste madri è un mix di sentimenti e la prima cosa che pensano è che i loro figli stanno crescendo, quindi ogni piccola tappa segna l’indipendenza. Inoltre, si autoconvincono che i loro figli hanno un po’ meno bisogno di loro e viene naturale ripercorrere in un flashback istantaneo tutta il tempo trascorso con loro, provando malinconia e forse un pizzico di egoismo. Al di là di queste mamme apprensive e iperprotettive, le gite scolastiche sono viaggi di istruzione che li aiutano ad uscire dal guscio. Purtroppo i bambini passano sempre più tempo davanti alla tv, al computer e ai videogiochi e allora queste esperienze all’aria aperta sono un arricchimento prezioso, culturale e personale. Le gite scolastiche italiane sono sempre meno utilizzate: colpa della crisi finanziaria e dei timori di scuola e famiglia.
Ecco perché, molte gite vengono organizzate in posti vicini e con un piccolo contributo dalle famiglie. In particolare negli ultimi anni una meta prediletta è la fattoria didattica, dove i bambini giocano all’aria aperta a contatto con la natura. Niente più gite dispendiose e lunghi soggiorni. Ma poche e oculate visite a parchi e fattorie. Viaggi “utili” e brevi dunque, perché la spending review non guarda in faccia a nessuno e a farne le spese sono ancora gli studenti. Uscite didattiche col contagocce a causa delle difficoltà economiche delle famiglie, che con il bilancio ancora in rosso sono costrette a tagliare le spese. Ma proprio la crisi può diventare un’occasione per scoprire le bellezze vicine, imparando ad osservare quello che ci circonda tutti i giorni e valorizzando così il proprio territorio.
A conclusione, la gita scolastica è un’emozione unica che i bambini ricorderanno per sempre e i genitori non dovrebbero negare questa esperienza ai propri figli in virtù anche del fatto che essa è anche un momento importante nella vita di classe.