Pubblicato il 13 Maggio 2016 | di Redazione
0Festa di Maria Santissima Addolorata a Comiso
A Comiso maggio è sinonimo di festa, “la grande festa” in onore di Maria SS. Addolorata che si apre venerdì 13 con la tradizionale “Sittina”.
Per sette giorni, al termine della S. Messa, il commovente canto dialettale, attraverso le voci di due tenori ed un baritono, fa rivivere ai fedeli i dolori di Maria. Il testo è composto da sette strofe (le sette spade) musicate dal Maestro Messineo e la cui partitura originale, dal titolo “canzoncina a Maria SS. Addolorata”, è custodita nell’archivio storico parrocchiale. Esse si rifanno ai sette dolori della Vergine: la profezia di Simone, la fuga in Egitto, la predicazione di Gesù nel tempio, l’incontro sulla via del calvario, la crocifissione, la morte e la deposizione con la sepoltura.
“A sittina” è stata eseguita per la prima volta, per Reale Rescritto, il 18 marzo 1846. Fino al 1910, infatti, la festa della Vergine Addolorata era celebrata il primo venerdì di Passione, antecedente la domenica delle Palme. Fu in quell’anno che il vescovo Mons. Luigi Bignami stabilì che la festa della Madonna Addolorata fosse celebrata la terza domenica di maggio. Eccezionalmente quest’anno, a causa della coincidenza con la Pentecoste, la festa viene celebrata la quarta domenica.
I festeggiamenti si snodano in diversi momenti: domenica 15 maggio si apre la tradizionale “cena”. Il comitato, accompagnato dal corpo bandistico e da una sfilata di carretti siciliani, percorre le vie della città per la raccolta dei doni e per tale occasione, nei vari quartieri, vengono preparati tavoli addobbati dove si trova di tutto: dalla pasta alla frutta, dai biscotti ai dolci di ogni tipo, pane, ortaggi, vino. I doni raccolti vengono, nel pomeriggio e fino a tarda sera, venduti all’asta e parte del ricavato viene devoluto in beneficienza.
Il venerdì precedente la festa (20 maggio) si svolge la “Via Matris” per le vie della città. Essa fa rivivere il cammino vissuto da Maria nel suo pellegrinaggio di fede, lungo l’arco della vita di Suo figlio e sigillato nei sette dolori. Subito dopo la celebrazione eucaristica vespertina il quadro raffigurante la Vergine Addolorata viene portato in processione e davanti a degli altarini, allestiti dai fedeli, vengono cantate le spade della Vergine Maria. In questa occasione “A sittina”, per l’ultima volta, viene suonata dal corpo bandistico, così come prevedeva la partitura originaria del Maestro Messineo.
I festeggiamenti culmineranno nelle due giornate del 21 e 22 maggio.
Sabato 21 maggio, nel tardo pomeriggio, ci si radunerà nella Chiesa patronale di San Biagio ed inizierà la solenne processione, fino alla Chiesa Madre, con la reliquia, la spada, la raggiera, il fazzoletto, le stelle, i cuori ed il manto, che fu realizzato nel 1880 per commissione della signora Giuseppina Ciarcià, un’opera di pregevole artigianato locale.
Uno dei momenti più attesi ed emozionanti della festa è la “Svelata”. Dopo un anno, dinanzi agli occhi di migliaia di fedeli, riappare il simulacro settecentesco della Vergine Addolorata custodito, durante l’anno, nella nicchia dell’altare laterale a Lei dedicato. Per l’occasione l’altare maggiore, in cui verrà disposto il simulacro, si adorna di drappi, veli, elementi architettonici appositamente creati, migliaia di rose e ceri, quasi a voler imitare il trono celeste in cui la Vergine Santissima dimora.
Subito dopo “la svelata” vi è il saluto della città alla Madonna Addolorata con l’Inno cantato dai bambini, composto, nel 1910, da Mons. Francesco Rimmaudo e musicato dal maestro Alfio Pulvirenti.
Domenica 22 maggio vi sarà la caratteristica “Sciuta”. Il simulacro della Vergine Addolorata uscirà dalla Chiesa Madre che accompagnato dai devoti portatori e da numerosissimi fedeli, farà il suo ingresso in piazza Fonte Diana. Il coro dei bambini, schierati sul palco in divisa bianca e blu, eseguirà l’Inno. Da lì a poco inizierà la lunga processione per le vie della città, dove la Madonna è, tradizionalmente, salutata dai fedeli con il lancio di petali di rose e fiori di maggio dai balconi. In tarda serata il fercolo farà ritorno in piazza Fonte Diana, dove verrà proiettato, alle 23:00, un video mapping sulla facciata del Duomo ed alle 24:00 vi sarà lo spettacolo pirotecnico che sarà eseguito dalla Firesud di Zafferana Etnea (Ct).