Pubblicato il 18 Maggio 2016 | di Redazione
0La Solennità della Pentecoste
Domenica, alle ore 16:30, per la Solennità della Pentecoste si sono incontrati presso le Chiese di Ragusa San Pier Giuliano Eymard, San Francesco d’Assisi ed Ecce Homo i gruppi, le associazioni e i movimenti, in occasione del Giubileo delle aggregazioni. Dalle ore 18:15, poi, ciascun gruppo ha iniziato il cammino verso la Cattedrale San Giovanni Battista.
Per questa festività monsignor Carmelo Cuttitta ha inviato una lettera a tutti i gruppi per rivolgere un personale e caloroso invito a prendere parte alla celebrazione del Giubileo della Misericordia, ricordando che ogni Associazione e Movimento con la propria denominazione, indicazione non di divisione, ma simbolo della ricchezza dei carismi, concorre nella diversità delle risposte all’unione nella fede in Cristo Salvatore ed è testimone della Misericordia di Dio.
In particolare, dalle ore 16:30 alle ore 18:00, si sono riunite presso la Chiesa dell’Ecce Homo le seguenti aggregazioni laicali: Azione Cattolica, Cursillas, Rinnovamento Carismatico, Salesiani Cooperatori, Cammino Neocatecumenale, Movimento dei Focolari, Società S. Vincenzo, TLC, Vocri, Age, Due ali per volare e CVX.
Durante l’incontro, animato da Maria Cappello, è stato letto il brano di Luca 10, 25-37 “Il buon samaritano”, con una riflessione del dott. Alfio Di Pietro del Movimento dei Focolari. Inoltre, è stato proiettato un video dai Salesiani Cooperatori. Infine, i movimenti si sono incamminati verso la Cattedrale.
Inoltre, altri movimenti, tra cui il Rns, il Cl, il Cav, il Cif, l’Aimc, Conv. di cult. M. Cristina di Savoia, l’Uciim ed altri si sono ritrovati alle 16:30 presso la Chiesa San Pier Giuliano Eymard per vivere un momento di fraternità in preparazione al Giubileo. L’incontro ha avuto inizio con canti di accoglienza e di lode e, dopo aver invocato la grazia dello Spirito Santo è stata ascoltata la relazione di P. Roberto Asta sulla parabola del “Buon Samaritano” che ha esortato tutti ad essere Chiesa inclusiva e non esclusiva e a farsi prossimo di chi si incontra, sapendo affiancare ogni uomo nel cammino della vita.
Sono seguite tre testimonianze, una sull’accoglienza dei forestieri, una sull’accoglienza della vita ed una sull’accoglienza dei poveri. Al termine della riunione, si sono tutti spostati in pellegrinaggio verso la Cattedrale.
Presso la Chiesa di San Francesco d’Assisi, poi, la festività si è aperta con l’invito dei coniugi Schininà (nella foto a destra) ad aiutare l’altro a legare un nastrino rosso al polso, consegnato a tutti all’ingresso della Chiesa insieme alla Sequenza allo Spirito Santo letta nel corso della cerimonia.
Dopo i canti e l’invocazione dello Spirito Santo, sono stati presentati i gruppi e i movimenti chiamati ad intervenire sul tema della misericordia.
Per prima la FUCI ha interpretato la Parabola del Buon Samaritano, parlando del samaritano dell’ora Giusta, di quello dell’ora dopo e inventando il samaritano dell’ora prima, al fine di trasmettere l’importanza che ha la misericordia nella prevenzione di spiacevoli situazioni. Inoltre, è intervenuto un componente della FUCI di Vittoria che, dopo aver parlato della nascita della Federazione nel 1896 e ricordato personalità importanti, quali Aldo Moro, La Pira, Montini e Papa Paolo VI, ha esposto quanto fatto nei cinque anni dalla nascita del gruppo nella città di Vittoria, tra cui l’impegno mostrato nella settimana dell’Università per indirizzare i ragazzi nelle scelte che riguardano il loro futuro. Ha, infine, ricordato che il gruppo accoglie tutti, compresi i piccoli e gli ultimi, perché la misericordia è al primo posto del loro cammino di impegno e la relazione è un dono.
I coniugi Cuttitta hanno, poi, parlato della Misericordia nella famiglia, facendo alcuni esempi di come accettarsi gli uni con gli altri, attraverso la comprensione e l’ascolto.
Successivamente, sono intervenute le Cellule illustrando la loro storia e l’importante del contributo di padre Salvatore Tumino e di padre Giovanni Occhipinti. Hanno, inoltre, affrontato l’argomento dell’evangelizzazione, intesa come “misericordia di Dio strada facendo, cioè nella vita quotidiana, in ufficio con i colleghi, in palestra”. Prendendo come esempio le parole di Papa Francesco “Chiesa in uscita”, anche le Cellule sono “in uscita”, cioè la loro porta è sempre aperta non soltanto per permettere a chiunque di entrare, ma anche e soprattutto per uscire ed evangelizzare, divenendo strumento per far conoscere ad altri la loro missione, così come diceva padre Tumino “Dio ha bisogno di te per far sì che altri facciano la vostra stessa meravigliosa esperienza” e come ha ripetuto fino al 27 maggio 2002, due giorni prima della sua morte, “Eccomi Signore, manda me”. Infine, hanno trattato il rapporto tra carisma e misericordia.
Anche il MEIC ha fatto il suo intervento attraverso Fabio Antoci, rappresentante del gruppo di Ragusa, che ha parlato della nascita del movimento come insieme di laureati di azione cattolica, e Pietro Lauretta, presidente del movimento di Vittoria, che ha espresso con orgoglio quanto fatto nella città, affrontando il tema di politica e misericordia e cercando di responsabilizzare alla tutela dell’ambiente.
Infine, le Opere Francescane Secolari della Sacra Famiglia hanno ricordato che San Francesco nel 1200 ha compreso l’importanza dei laici, inglobando le esigenze di questi ultimi di vivere come Cristiani. Chiudono affermando di essere un vero e proprio ordine e l’importanza che ha la fraternità, come fratello sole e sorella luna, perché siamo tutti figli del Padre.
Agli interventi di gruppi e movimenti è seguita la lettura delle lettere di Papa Francesco e il suo primo Angelus per evidenziare che “Dio non si stanca di perdonarci, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono”, allora non dobbiamo stancarci, e una raccolta fondi, quale segno tangibile di misericordia, da devolvere al Centro Movimento Aiuto per la Vita, per le donne in gravidanza con difficoltà economiche.
Usciti dalla Chiesa e radunati tutti nel cortile antistante, è partito il pellegrinaggio verso la Cattedrale con i fedeli che hanno recitato la Coroncina della Divina Misericordia in cammino dietro una corda con 14 perle (simboleggianti le 7 opere di misericordia spirituale e le 7 corporali), diversamente colorate per rappresentare tutti fratelli, ovunque si trovino, perché siamo un solo corpo e un solo spirito dal momento che, come ricordano i coniugi Schininà, “Parliamo tutti a stessa lingua”.
Giunti in Cattedrale, tutti i movimenti si sono uniti per la Santa Messa celebrata dal Vescovo, mons. Cuttitta, che ha chiuso la Solennità.