Società

Pubblicato il 26 Maggio 2016 | di Luciano Nicastro

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La nuova Ragusa

Anche nella nostra Città di Ragusa dovrebbe sorgere un “NETWORK di SOLIDARIETA” per soccorrere ed aiutare chi si trova ancora e di più in difficoltà.

La Società si realizza con i suoi Mondi Vitali come rete di solidarietà, motivata e mobilitata, per far fronte alla miseria e alla povertà, cioè alle emergenze di turno. Si organizza la vita sociale ed economica per mettere in circolo tutto quello che rimane di avanzi (cibo rimasto nelle tavole delle famiglie e quant’altro nei negozi e nelle attività commerciali,e nella produzione – agricola,panetteria,bar caffè ristorazione,pasticceria….). Non si butta nulla e non lo si fa deteriorare!L’economia cittadina libera e volontaria non è più pertanto “economia dello SPRECO” ma “economia, intelligente, diligente ed organizzata, del DONO di prossimità”. Così la società viva diventa una comunità vitale e solidale.

La nuova Ragusa diventa sul serio, nello spirito e nel concreto quotidiano, la tanto auspicata COMUNITÀ dei BORGHI cittadini di fraternità solidale e reale. La Ragusa dei BORGHI supera la Ragusa dei QUARTIERI indifferenti e ostili perché mette in circolo la logica, la spiritualità e la bottega funzionale del pronto soccorso e mutuo aiuto di cibo, generi di necessità o di altro bene merce che non deve più essere buttato ma utilizzato.

Questa logica si applica in tutti i settori e per tutti beni di consumo, di trasporto (vespe, biciclette, auto, libri scolastici e depositi arcaici di libri nelle LIBRERIE o libri di devozione e spiritualità nelle Parrocchie (invece di prendere polvere diventano utili..), elettrodomestici ancora funzionanti…e mobili per il riuso.

Bisogna mettere nello stesso tempo un SISTEMA CITTADINO di COMUNICAZIONE DIGITALE, un moderno NETWORK SOCIAL URBANO, di DOMANDA di aiuto e di RISPOSTA di ausilio. Così si attiva la solidarietà militante e non pelosa tra le persone e le famiglie, tra le scuole e gli Oratori, tra le imprese e i mercati rionali, per creare lavoro sulla conservazione e consegna dei beni. Un vero e proprio Welfare municipale di aiuto e sostegno, che non sostituisce né entra in conflitto e competizione con le strutture e i lavori esistenti nel primo cerchio della proprietà (ad esempio la Banca del tempo, del cibo e dei mezzi….), il volontariato sociale del quale sono protagonisti, se lo vogliono e possono farlo, sia i giovani che i gruppi, sia le famiglie che le associazioni, le parrocchie, le scuole, le botteghe e i supermercati, i panifici, la ristorazione e la ricreazione, le auto “condivise” (car sarin), le case “condivise” a tempo, le feste “condivise” per i ragazzi nelle occasioni liete delle ricorrenze… È chiaro che l’iniziativa è promossa dal Comune ma non è a carico del MUNICIPIO ma delle persone che chiedono aiuto e di quelle che possono farlo e si prendono a carico alcune unità di luogo… È questa una rivoluzione morale e spirituale di corresponsabilità comunitaria. Il principio da cui si parte è la REGOLA d’ORO della buona relazione di prossimità e di vicinato (condominio e spazi comuni).

La massima formativa e comunitaria è: <Non sprecare ma donare qualcosa a chi ha bisogno> e di quella contestuale: <non buttare ciò che ancora può essere utile, conservalo per donarlo>. La differenziata non è fatta per la grande raccolta del riciclo ma per la piccola e puntuale destinazione del riuso secondo l’economia dei Piccoli e dei Poveri per attivare il sentiero di prossimità del dono e dello scambio. (cf Si possono trovare notizie ed esempi utili nei giornali quotidiani come in La Repubblica, 22 maggio 2016 pp.12-13 e p.22: Mara Chiarelli, Adotta una famiglia….ivi).

In vista di una legge nazionale sulla “Sharing Economy Act” per il governo e il decollo della nuova economia tipica della terza rivoluzione industriale che con la rivoluzione digitale connessa cambierà anche la cultura, il mondo sociale, civile e culturale anche nelle periferie e nei quartieri. Intanto le Città possono avviare il cambiamento di mentalità e di sperimentazione con l’attivazione di servizi strutturati o volontari di: “car sharing” (trasporto condiviso), di “smart grid” (gestione condivisa e intelligente della rete elettrica, dell’energia, degli acquisti comuni, equi e solidali…), degli “spazi reali e virtuali” dell’abitare e del comunicare (cortili, campetti e piazze, luoghi condominiali e STRUTTURE di condivisione (per internauti digitali e mediatici) e il <passaparola> di condominio. Ci sono nel nostro Paese da un po’ di tempo iniziative di economia del dono e dello scambio. Ha fatto tra le diverse notizie quella del Comune di Bari all’insegna dell’aiuto alle famiglie popolari che consiste nell’ADOTTARE una famiglia bisognosa per far fronte alla crisi ed all’attuale impoverimento e nello stesso tempo per promuovere sentieri virtuosi di INCLUSIONE SOCIALE dal basso in attesa di una nuova e più adeguata politica sociale dello STATO DEMOCRATICO con una Riforma seria del vecchio Welfare burocratico e deresponsabilizzante. A riguardo è importante e fondamentale la proposta del Nuovo Welfare dei SEI “P” di Alessandro ROSINA, docente di Demografia alla Cattolica di Milano e curatore del Rapporto GIOVANI 2015 dell’Istituto TONIOLO. 3 P si pongono sugli obiettivi strutturali (proteggere chi sta peggio, prevenire dai rischi di peggioramento della condizione, promuovere lo star meglio) mentre 3 P si coniugano sulle capacità degli ATTORI di stare sul campo (oltre al pubblico, anche il privato sociale e la partecipazione dei cittadini delle zone di emarginazione). Si tenta di accerescere e favorire maggiore coesione e generatività delle Comunità Locali, consolidando legami di fiducia e alimentando una maggiore “propensione collettiva alla “condivisione e alla corresponsabilità verso il bene comune concreto” per un futuro di civiltà dal basso. Secondo l’economista Jeremy RIFKIN la terza rivoluzione industriale in corso cambierà a breve il sistema economico sia nel lavoro che nella produzione, sia le finanze che le priorità strutturali mediante” la leva della rivoluzione digitale e i VALORI della “sharing economy”. Il nuovo sistema e la nuova economia dell’Occidente si basa strutturalmente e si baserà ancora di più nel prossimo futuro su <connessioni digitali e condivisione delle Risorse>.

È questo un tempo e una prospettiva esaltante per un UMANESIMO EROICO non tanto di tipo “fabrile” (e individualistico!), quanto di tipo “spirituale” e fraterno (cf. L’Umanesimo Integrale di J.Maritain e la Rivoluzione Personalista e Comunitaria di E. Mounier unitamente al popolarismo solidale della BUONA DEMOCRAZIA di don Luigi Sturzo).

Sta rinascendo il sentiero profetico e architettonico di Giorgio La Pira per la libertà e la PACE, il lavoro e la beata SPERANZA di tutti i popoli e i lavoratori del Mondo.

 

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Autore

Luciano Nicastro Laureato in Filosofia alla Cattolica di MILANO e in Sociologia alla Università degli Studi di URBINO, è stato per molti anni professore di filosofia e storia al Liceo Scientifico “E. Fermi” di Ragusa. Filosofo e Sociologo di orientamento “mounieriano”. Ha insegnato storia della filosofia e storia della sociologia. Docente di Antropologia filosofica presso l’Istituto Teologico Ibleo di Ragusa, è stato docente di Sociologia delle Migrazioni e di soc. dell’educazione alla LUMSA di Roma – sede di Caltanissetta; è stato altresì docente di Domande Filos. Contemp., di filos. della Religione e filosofia politica alla Facoltà Teologica di Sicilia a PALERMO. Consigliere Nazionale delle Acli, ha fatto parte della Associazione “Agostini Semper” tra i laureati della Cattolica di Milano ex alunni del Collegio Augustinianum, militante del MEIC (movimento ecclesiale di impegno culturale), della Lega Consumatori ed Utenti. Ha pubblicato diversi libri, articoli e ricerche di filosofia, psicologia, sociologia, teologia e psicopedagogia oltre che sui temi della scuola, del lavoro, della famiglia e della condizione meridionale e sulla nuova questione giovanile…



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