“Spirituality”, intervista a Juri Camisasca e Rosario Di Bella
Sabato 21 Maggio, il Festival delle Relazioni di Ragusa ha avuto il piacere di ospitare il concerto di Juri Camisasca e Rosario Di Bella, i quali hanno presentato il loro nuovo album, Spirituality.
Insieme ha intervistato i due artisti.
- “Spirituality” si apre con la canzone “Pace”. Augurare la pace è il miglior augurio possibile, ma per voi, dove si trova il coraggio per augurarla in “questo tempo che non parla d’amore” e a “ogni Cristo in croce”?
Juri Camisasca: secondo me l’umanità sta andando verso una direzione sbagliata. Si pensa troppo al benessere economico. Se mancano l’equilibrio e la serenità della mente, avere uno yacht spaziale non serve a nulla. Soprattutto in questo tempo c’è l’urgenza di augurare la pace. Stare bene è l’obiettivo fondamentale che manca al giorno d’oggi. Basti guardare i talk show… che razza di umanità è questa?
Rosario Di Bella: a pensarci bene il mondo è stato sempre in guerra. Dieci o vent’anni di calma non sono niente di fronte alla storia del mondo. Ma la pace bisogna augurarla in ogni tempo, perché è sempre una condizione necessaria per il benessere dell’uomo. Siamo chiamati alla pace e all’amore!
- In una canzone del disco si ricorda che se si incontra il Buddha bisogna ucciderlo. Questo perché non ci si deve creare idoli e bisogna cercare con autonomia la propria strada verso la conoscenza. Ma quanto è importante la presenza di un maestro nella personale ricerca spirituale?
Juri Camisasca: la figura di un maestro è molto importante. E’ fondamentale! In realtà, la massima “uccidere il Buddha”, che fa parte della filosofia zen, vuole indicare soprattutto la liberazione da ogni dipendenza psicologica. Anche Gesù ha voluto questa indipendenza quando diceva: “non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare la spada”.
- I testi del vostro nuovo album fanno sempre riferimento alle tradizioni religiose d’Oriente e d’Occidente. E’ evidente la vostra ricerca continua in questi “mondi” e il non voler mai sostare nello stesso punto. Ma in questo vostro viaggio senza fine, quale dottrina vi ha colpito maggiormente?
Juri Camisasca: nella mia vita ho sperimentato quasi tutto. Sono molto legato alle tecniche di Santa Teresa d’Avila, all’esicasmo, ad Aurobindo etc., ma va a finire che in fondo capisci che le tecniche servono solo ad arrivare a una consapevolezza. Le tecniche sono mezzi, non bisogna restare intrappolati in esse. Infatti, può diventare meccanica anche la stessa meditazione o il pregare i salmi. Il mistico invece ha qualcosa in più, è qualcosa di raro.
Rosario Di Bella: di base sono un cristiano e il mio credo si basa sui vangeli. Ma ho sperimentato anche lo yoga orientale. Nella mia spiritualità sono molto presenti gli arcangeli. Lo studio sugli arcangeli è un’esperienza che ho fatto col mio amico Adriano Buldrini, pittore e scrittore. Stavo già lavorando con lui a un disco riservato totalmente agli arcangeli, ma poi mi sono dedicato al disco con Juri. In “Spirituality” sono presenti tre arcangeli: Gabriel, Uriel e Zadkiel. I testi di queste canzoni sono proprio di Adriano Buldrini.
- Da un punto di vista compositivo, che peso ha l’elettronica nel vostro nuovo disco?
Juri Camisasca: io amo il progresso, mi piace utilizzare la tecnologia. L’elettronica può essere usata in tanti modi. Ad esempio, in passato ho fatto il disco “Arcano enigma” collaborando con i Bluvertigo, i quali hanno una spinta pazzesca. Si può trovare un filo di silenzio e di misticismo anche nell’elettronica.
Rosario Di Bella: l’elettronica è presente in tutti i miei lavori. Mi dà la libertà di lavorare quando e dove voglio. Con l’elettronica ho la possibilità di fare anche sperimentazioni sul suono. Con una minima vibrazione puoi modulare in maniera sottilissima qualsiasi cosa.
Autore
Redazione "Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.
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