Cultura

Pubblicato il 10 Giugno 2016 | di Redazione

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Appuntamenti con l’Archeologia del nostro territorio

Un complesso termale molto vasto, trasformato poi in basilica è venuto alla luce in contrada Sevaggio-Cisternazzi, alle porte di Ragusa: l’occasione è stata utile anche per presentare i risultati di altre ricerche e degli scavi eseguiti in questi ultimi anni sul territorio ibleo.

I primi studi su questo importante ritrovamento sono stati illustrati nel corso degli incontri “Dall’Ippari all’Irminio; ricerche e scavi nell’area occidentale del territorio ibleo nell’ultimo quinquennio”, tenuto nella saletta dell’ex cinema Ideal. Gli archeologi Francesco Cardinale e Lorenzo Zurla hanno presentato, con ricchezza di dettaglio e professionalità, la recente scoperta archeologica.

In collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Culturali di Ragusa è infatti stato possibile mettere in luce una piccola parte di un complesso termale sicuramente molto vasto, trasformato poi in basilica con il suo complesso cimiteriale o sicuramente in un edificio religioso molto articolato. La scoperta è stata veramente fortuita, in quanto l’opportunità è nata dagli scavi condotti per la rete del metano.

I lavori per il metanodotto sono stati fermati e la ditta in questione ha finanziato parte delle opere di ricerca con la collaborazione e supervisione della Soprintendenza. L’egregio lavoro svolto dai professionisti ha portato alla luce parte di questo importante complesso architettonico che abbraccia un arco temporale molto esteso di circa otto o nove secoli di storia antica.

L’augurio lanciato dai professionisti, naturalmente, è quello di poter avere la possibilità di continuare la ricerca del complesso architettonico per cercar d’inserire così un altro tassello importante all’interno del quadro cronologico e culturale della storia del nostro territorio.

L’occasione è stata utile anche per presentare i risultati di altre ricerche e degli scavi eseguiti in questi ultimi anni sul territorio ibleo.

L’archeologo Giovanni Di Stefano ha presentato le ricerche eseguite dal Museo regionale di Camarina in questi ultimi cinque anni. Il lavoro è stato eseguito su precedenti collezioni già esposte al Museo di Camarina, perfezionando così la ricerca sulle collezioni di statuette teatrali, sulle collezioni epigrafiche, su alcuni sigilli mercantili di età bizantina, su reperti provenienti dalla villa romana di Ortomosaico  e da contrada Pirrera.

L’archeologo Saverio Scerra ha invece esposto la scoperta, anche qui fortuita, della necropoli di contrada Serra Carcara, presso l’aeroporto di Comiso, attraverso un intervento d’indagine preventiva per la realizzazione di una rotatoria. Infatti nell’aprile del 2012 è stata ritrovata una prima tomba a fossa con copertura a lastroni che all’interno presentava un ricco corredo funerario. Da lì a poco l’indagine archeologica ha messo in luce altre tombe a fossa con copertura a lastroni  e tombe a fossa semplici. La ricerca, ha affermato Scerra, si spera possa riprendere a breve perché dallo studio dei materiali è evidente l’importanza non indifferente del sito.

Questo ciclo di incontri è organizzato dall’Assessorato e dal Dipartimento regionale ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, e dalla Soprintendenza dei Beni Cultuali di Ragusa. All’appuntamento inaugurale sono intervenuti il sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, e il Soprintendente dei Beni culturali di Ragusa, Calogero Rizzuto.

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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