Cultura

Pubblicato il 16 Giugno 2016 | di Redazione

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Con il “ Festival delle Relazioni ” impariamo a sentirci uguali nella diversità

Uno sguardo sull’anima…di fronte a Dio”, questo il tema centrale degli eventi del Festival delle Relazioni, che hanno animato ieri sera il centro storico di Ragusa. Ed è proprio da questo concetto che nasce la suggestiva Stanza della Meditazione, inaugurata all’interno di Palazzo Garofalo. L’installazione, curata da Giampiero Carta, consiste nella proiezione di alcune immagini che ritraggono il modo in cui le diverse religioni pregano Dio.

“Il confronto con gli altri – afferma Carta – trova compimento nella sovrapposizione delle immagini; sovrapposizione che non ha come scopo quello dell’omologazione ma che preserva la ricchezza delle diversità delle varie culture.”

La Stanza della Meditazione accoglie il visitatore con approccio sinestetico, stimolandone i diversi sensi attraverso immagini, profumi, suoni. “La Stanza della Meditazione – interviene Tonino Solarino, presidente della Fondazione San Giovanni Battista– aiuta noi e gli altri a sentirci uguali nella bellezza delle diversità di cui ognuno di noi è portatore.”

A tagliare il nastro, insieme ai richiedenti asilo ospitati nei centri di accoglienza della Fondazione San Giovanni Battista, anche il prefetto Maria Carmela Librizzi che ha lodato la manifestazione come importante evento culturale e di stimolo alla valorizzazione della relazione con l’altro, in un momento storico in cui l’unico principio alla base del vivere bene insieme è il perseguire il bene comune.

La manifestazione è proseguita con l’intervento, in Piazza San Giovanni, dell’artista Moni Ovadia che ha parlato di “Stranieri e viandanti nel mondo e nel mondo interiore”. Lo straniero, fondamento costitutivo delle religioni monoteiste, è portatore della sacralità ed elemento centrale dell’etica giudaico-cristiana. “Alla radice delle culture giudaico-cristiane – sostiene Moni Ovadia – non esiste etica senza la diversità poiché Dio stesso è lo straniero per antonomasia.” Un’interessante riflessione sulle nostre radici per renderci consapevoli di ciò che siamo e riflettere su ciò che vogliamo essere.

Non solo meditazione e pensiero hanno caratterizzato la giornata di ieri, ma anche arte e azione, o meglio arte in azione. La serata si è infatti conclusa con la toccante performance di due giovani talenti nostrani: l’artista Giovanni Robustelli che, sulle note del jazzista Francesco Cafiso, ha dipinto dal vivo su tela, emozionando il vasto pubblico accorso sul sagrato della nostra bella Cattedrale.

Il Festival delle Relazioni, giunto alla sua seconda edizione, si conferma quindi come una manifestazione di rilevante interesse artistico e culturale e un appuntamento davvero imperdibile!

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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