Società

Pubblicato il 23 Giugno 2016 | di Redazione

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Emergenza randagismo a Ragusa

Cuccioli abbandonati accanto ai cassonetti, branchi di randagi che si moltiplicano nelle periferie, canili pieni: la situazione è critica nel capoluogo.

Palazzo dell’Aquila ha una convenzione con un canile privato. Sono circa 150 i cani ricoverati lì per conto del Comune. Stessa cosa vale per il rifugio sanitario che purtroppo, ospita in questo momento quasi 120 cani e ne potrebbe contenere solo 60. E’ evidente che questi cani lasciati liberi diventano un pericolo per tutta la cittadinanza, oltre che a portare degrado e inquinamento urbano. Il rifugio sanitario è strapieno e non bastano i volontari che si prodigano per assistere gli animali che vagano, né tanto meno i residenti delle zone limitrofe che si sono offerti di adottare i cani pur di levarli dalla strada.

Sul territorio ci sono centinaia e centinaia di cani incustoditi e il loro numero è destinato ad aumentare soprattutto con l’arrivo della bella stagione perché le famiglie vogliono liberarsi dei cuccioli. Non è un caso che davanti al rifugio sanitario vengano lasciate vere e proprie cucciolate. Bisognerebbe avviare oltre ad una campagna di sterilizzazione e di adozione seria e puntuale, una campagna fondi sensibilizzando tutti e sopratutto l’amministrazione comunale, considerato il fatto che per ogni trasferimento di cane ci vogliono 150 euro. Gli animali incustoditi sono dunque un problema soprattutto se si raggruppano in branco e sono anche inconsapevolmente sollecitati perché senza il loro padrone e senza cibo e acqua, diventano pericolosi e aggressivi.

Né basta ricordare che l’abbandono di un animale è un reato punito dalla legge. L’articolo 727 del codice penale prevede l’arresto e una pesante ammenda. Purtroppo all’inizio di ogni estate si ripetono puntualmente gli episodi di abbandono di animali, questo nonostante gli appelli delle associazioni animaliste e gli spot televisivi. L’abbandono dei cani è una piaga sociale che rappresenta infatti la principale causa del randagismo, che provoca gravi conseguenze dal punto di vista sanitario, igienico e sociale. Se da un lato va stigmatizzato, anzi punito come merita, il fenomeno dell’abbandono, dall’altro va evidenziato come non pochi cittadini si rivolgano al Comune per una soluzione su cuccioli, ma anche cani adulti, che non è possibile più tenere in casa o che sono stati trovati abbandonati.

Essendo piene le strutture, in molte occasioni i funzionari comunali o la polizia municipale sono costretti ad allargare le braccia. C’è perfino chi ha deciso di portare uno scatolone con bellissimi cuccioli ritrovati per strada al Palazzo comunale. E’ intervenuta anche l’AIDA (associazione difesa animali e ambiente), invitando le persone ad non abbandonare i cani e l’amministrazione ad attivare misure straordinarie ed urgenti per fronteggiare questo fenomeno. In conclusione, il randagismo va affrontato con grande attenzione e con procedure razionali; sembra una problematica di secondo o terzo livello ed invece, oggi più di prima, rappresenta un pericolo reale per tutti e non un “capriccio” degli animalisti.

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"Insieme" esce col n° 0 l'8 dicembre del 1984. Da allora la redazione è stata la "casa di formazione" per tanti giovani che hanno collaborato con passione ed impegno.



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